«Brexit, così Belfast resterà nella Ue»

«Brexit, così Belfast resterà nella Ue»
di Cristina Marconi
Giovedì 6 Dicembre 2018, 10:30 - Ultimo agg. 11:08
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LONDRA - La Brexit rischia di spaccare il Regno Unito. L'accordo raggiunto con Bruxelles lega infatti a tempo «indeterminato» il paese all'Unione europea, impedendogli una «uscita legale» da una soluzione temporanea con cui l'Irlanda del Nord resta di fatto parte della Ue per evitare un confine fisico con la repubblica irlandese. E' quanto si legge nel parere legale del procuratore generale Geoffrey Cox, reso noto al termine di una battaglia in Parlamento che ha visto il governo di Theresa May accusato per la prima volta nella storia di «oltraggio» dai deputati, a meno di una settimana dal voto cruciale con cui Westminster è chiamato a esprimersi sulla Brexit delineata dalla premier. Secondo il testo, che lo stesso autore Cox voleva tenere riservato per questioni di «interesse nazionale», la soluzione temporanea che scatterà nel 2020 qualora non fosse stato già raggiunto un accordo di libero scambio incastrerebbe il Regno Unito in una situazione di «stallo» e di «negoziati protratti» con l'Unione europea, dalla durata «indefinita» e senza «uscita legale» a meno che non ci sia il consenso di Bruxelles.
 
Da un punto di vista regolamentare, l'Irlanda del Nord si troverebbe infatti ad avere «libera circolazione» con la Ue e a trattare la Gran Bretagna «essenzialmente come un soggetto terzo», creando di fatto quella diversità di regole che gli unionisti del Dup, sui cui voti la May deve contare per raggiungere una maggioranza in Parlamento, non vogliono assolutamente. Oltre a costringere all'introduzione di controlli alla frontiera tra le due isole, quella britannica e quella celtica, per la circolazione di beni.

Nel tentativo di andare incontro ai deputati e raccogliere voti per l'11 dicembre, la May starebbe pensando a un emendamento per dare al Parlamento il potere di bloccare l'attuazione della soluzione temporanea e, nel corso di alcuni incontri con deputati conservatori, avrebbe anche ventilato l'ipotesi di applicare anche in Gran Bretagna le regole del mercato interno, e non solo quelle dell'unione doganale come previsto dall'accordo siglato con i Ventisette, per evitare i controlli alla frontiera interna con l'Irlanda del Nord.

Il contenuto del parere legale non aggiunge nulla di sostanziale a una perplessità nei confronti del testo che unisce sia gli euroscettici, i quali sono però consapevoli che il rischio di non avere nessuna Brexit sta crescendo ogni giorno, che i remainers, che vogliono approfittare della confusione attuale per arrivare a nuove elezioni, come il leader laburista Jeremy Corbyn, o a un nuovo referendum, come molti deputati che guardano con simpatia a sondaggi più ostili alla Brexit del solito. Per nessuna di queste ipotesi esiste una maggioranza o un piano approvato da Bruxelles, tanto che per ora, seppur disperata, la posizione della May continua ad avere dalla sua la carta della concretezza.
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