IPhone vende meno del previsto, Apple taglia la produzione: titolo a picco

IPhone vende meno del previsto, Apple taglia la produzione
IPhone vende meno del previsto, Apple taglia la produzione
Lunedì 19 Novembre 2018, 15:15 - Ultimo agg. 23:11
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Una domanda inferiore alle attese spinge Apple a ridurre la produzione dei tre nuovi modelli di iPhone, svelati appena due mesi fa. La notizia è lanciata dal Wall Street Journal e arriva come l'ennesimo campanello d'allarme sulle performance future della compagnia, che in Borsa torna a cedere oltre il 3% sui timori dei mercati per le vendite dei prossimi mesi.

Le azioni di Apple contribuiscono ad affondare il settore dei tecnologici, su cui a pesare di più è il titolo di Facebook che lascia sul terreno oltre il 5%, ancora sulla scia delle rivelazioni del New York Times su fake news e protezione dei dati. Aver portato sugli scaffali tre iPhone - Xs, Xs Max e XR - invece che due come negli anni scorsi, ha reso più complicato per Apple prevedere il fabbisogno di componenti e dispositivi, scrive il quotidiano americano citando fonti a conoscenza della situazione. Le previsioni, già impegnative in un mercato degli smartphone in calo e sempre più saturo, sono risultate particolarmente difficili per l'iPhone XR, il più economico dei tre.

Apple avrebbe tagliato di un terzo il piano di produzione, che prevedeva di sfornare 70 milioni di dispositivi tra settembre e febbraio. Le indiscrezioni del WSJ rafforzano quelle diffuse dieci giorni fa dal quotidiano finanziario giapponese Nikkei, secondo cui Apple avrebbe fatto marcia indietro sul piano per incrementare la produzione dell'XR negli stabilimenti di Foxconn e Pegatron. Il taglio della produzione, che si ripercuote sui numerosi fornitori asiatici di Apple, pesa anche sulle azioni della Mela, che insieme a quelle di Facebook spingono giù i tecnologici. Il Dow Jones e lo lo S&P 500 cedono più dell'1%, il Nasdaq oltre il 2%. Il social network continua a pagare l'inchiesta pubblicata la settimana scorsa dal New York Times, secondo cui i vertici dell'azienda - Mark Zuckerberg in testa - hanno ignorato i segnali d'allarme su Cambridge Analytica e sulle interferenze russe nelle elezioni presidenziali Usa.

Il titolo di Apple è invece sotto pressione dall'inizio di novembre: durante la presentazione dei risultati fiscali, la compagnia guidata da Tim Cook aveva comunicato stime inferiori alle attese degli analisti sulle vendite nell'ultimo trimestre dell'anno, quello degli acquisti natalizi.
Aggiungendo che in futuro non avrebbe più comunicato i dati sulle vendite dei prodotti. La notizia aveva portato il titolo a perdere il 7% in Borsa, facendo scivolare la capitalizzazione di mercato della società sotto la soglia storica dei mille miliardi di dollari. La correzione al ribasso per per le stime sulle vendite di iPhone - che rappresentano circa il 60% delle entrate complessive di Apple - nelle ultime due settimane ha portato Cupertino a incassare downgrade da parte di diversi attori tra cui Ubs, Guggenheim e Goldman Sachs.
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