Brexit: ecco cosa cambia per gli italiani in Gran Bretagna

Brexit: ecco cosa cambia per gli italiani in Gran Bretagna
Giovedì 15 Novembre 2018, 11:07
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Brexit, ci siamo. Il governo britannico ha detto sì alla bozza d'accordo definita a Bruxelles e come ha tenuto a precisare la May l'accordo protegge i diritti di oltre tre milioni di cittadini dell'Ue che vivono in Gran Bretagna e circa un milione di britannici che vivono nell'Ue. E' previsto anche un periodo limitato nel tempo che fornisce una transizione graduale e permette alle imprese di continuare ad operare come adesso fino alla fine del 2020.

Ma quali saranno le effettive conseguenze per gli italiani che vivono, studiano e lavorano  in Gran Bretagna? La Gran Bretagna resterà a pieno titolo nell’Unione europea fino al 29 marzo 2019 e fino ad allora dunque nulla cambierà. Non servirà fino a tale data il passaporto per potersi recare nel Regno Unito.  In base all’accordo raggiunto fra Londra e Bruxelles si è capito che ogni europeo, studenti inclusi, arrivato in Gran Bretagna fino al 29 marzo 2019, avrà diritto di restarci a tempo indeterminato. Quindi anche uno studente italiano che inizia l’università nel Regno Unito nell’autunno prossimo dovrebbe avere gli stessi diritti del passato.

Quello che accadrà invece dal 29 marzo 2019 fino al 31 dicembre del 2020 ancora non è chiaro. L’Unione europea ha chiesto che i diritti dei cittadini europei rimangano invariati ma Theresa May annuncia la possibilità di alcuni cambiamenti. Successivamente sembrerebbe che i cittadini Ue che intendano spostarsi nel Regno Unito potranno farlo purché seguano una procedura di “registrazione e documentazione”. Resta da capire, tuttavia, quali condizioni saranno previste per questa pratica. Di un sistema di registrazione si è parlato anche per i 3 milioni di cittadini Ue che vivono già nel Regno Unito e vorranno regolarizzare la propria posizione dopo la Brexit.

Ciò che è certo è che fino al 29 marzo del 2019 non ci sarà da preoccuparsi. Mentre le effettive sorti dei cittadini non inglesi si comprenderanno solo dopo il 31 dicembre del 2020, anche per quello che riguarda il turismo. È probabile che non sia più possibile viaggiare da e verso la Gran Bretagna con la sola Carta di Identità.
Anche se, dalle ultime news, emerge la volontà del Regno Unito di rimanere “Visa-Free”, cioè senza l’obbligo di accedervi con passaporto. Di contro, verrà ripristinato per i cittadini inglesi il passaporto di colore blu, introdotto nel 1921 e poi sostituito nel 1988 con la versione bordeaux comunitaria. Anche la copertura sanitaria non sarà più garantita solo con la tessera sanitaria europea ma bisognerà stipularne una apposita.


Gli studenti, che si iscriveranno in un Ateneo inglese dopo il 31 dicembre 2020, si vedranno probabilmente alzate le tasse universitarie. Previsti aumenti anche sui biglietti aerei. Dopo l’uscita formale del Paese dall’Europa potranno esserci pesanti aggravi tariffari per i viaggiatori che utilizzeranno il cellulare in Gran Bretagna. Vantaggi a breve termine per i turisti Al momento infatti la Brexit rappresenta un vantaggio per i turisti che utilizzano l’euro. La svalutazione della sterlina, infatti, rende più conveniente fare acquisti nel Regno Unito e aumenta il potere d’acquisto dei viaggiatori europei. Dopo il 2022, invece, si passerà a un’altra fase.

Cosa succederà agli italiani residente nel Regno Unito? Non ci sono ancora regole precise, ma con tutta probabilità per vivere in UK un cittadino italiano avrà bisogno di un
residence permitoppure di un BRP (Biometric Residence Permit). Per chi vive già nel Regno Unito sarà un vantaggio potere dimostrare di essere iscritti all'Aire (Anagarafe italiani residenti all'estero), questo permetterà di dimostrare che si era residenti nel Regno Unito già prima dell’ uscita dell’Unione Europea.   Tutti gli italiani, sia coloro che vivono nel Regno Unito da decenni sia chi è appena arrivato, saranno infati soggetti ai controlli sull’immigrazione.
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