«1994» sbarca a Napoli, il giorno nero di Berlusconi

«1994» sbarca a Napoli, il giorno nero di Berlusconi
di Alessandra Farro
Mercoledì 7 Novembre 2018, 12:30
4 Minuti di Lettura
Napoli diventa ancora set: questa volta per «1994», la terza e ultima stagione della trilogia su Tangentopoli iniziata con «1992», per continuare con «1993», attraversando l'inchiesta di Mani Pulite e la fine della prima Repubblica. Ciak da lunedì e giovedì tra via Partenope, via Santa Brigida, la Sanità, il palazzo reale e Posillipo. Cento le comparse, una dozzina le scene che compongono le quattro giornate.

Creata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo da un'idea di Stefano Accorsi, prodotta da Sky e Wildside, la serie porta tra le strade della città Stefano Accorsi nel ruolo di Leonardo Notte, un giovane pubblicitario da un passato turbolento; Miriam Leone in quello di Veronica Castello, una showgirl disposta a tutto per apparire in televisione; Guido Caprino nei panni di Pietro Bosco, un veterano di guerra candidato con la Lega Nord; Paolo Pierobon in quelli di Silvio Berlusconi, agli albori della sua carriera politica. Alla regia Claudio Noce.

Le riprese, iniziate lunedì nelle sale interne dil palazzo reale, proseguite ieri tra via Santa Brigida e la Sanità, continuano oggi e domani tra le stanze e il giardino del palazzo reale, una casa privata e un hotel.
 
Siamo nel 1994, l'anno in cui Napoli è palcoscenico del G7, lo stesso in cui Silvio Berlusconi fa la sua ascesa in politica. Qui viene ricostruito esattamente il momento del vertice internazionale Onu di novembre, con tanto di corteo di macchine d'epoca a sfilare fino all'entrata dei giardini del palazzo reale. È in via Santa Brigida che Leonardo Notte apprende dell'avviso di garanzia a Berlusconi, alle prime luci del mattino, da una copia de «Il Corriere della Sera», il quotidiano che arrivò in edicola con la notizia-bomba.

I set vengono organizzati in tutta fretta e si girano più scene nella stessa giornata. L'edicolante di via Santa Brigida con angolo in galleria Umberto I guarda il suo chiosco trasformarsi, portato indietro nel tempo da un gruppo di assistenti, lo stesso che strofina solventi sui muri vicini per ripulirli dalle scritte. Una scena tagliata, perché finiscono nel campo delle riprese due macchine estranee alla produzione parcheggiate lungo la via. Non è stato possibile rimuoverle, nonostante sostassero nelle zone di sosta destinate ai diversamente abili: il comune, che pure aveva emesso un apposito dispositivo di traffico temporaneo, non è riuscito a far intervenire nessuno per rimuoverle.

Subito dopo, poi, si passa in via Stella, dove ad attendere la troupe c'è una Porsche Carrera 911 grigia, a cui Notte si accosta, ha una grande busta da lettere in tasca e l'aria nervosa. Aspetta due ragazzi napoletani che lo invitano a seguirlo giù per i vicoli della Sanità. Uno dei due, Carmine, parla in dialetto, ricorda i criminali di quartiere ma in versione pre-Gomorra. La giornata si conclude con le riprese a porte chiuse nel palazzo di San Felice alla Sanità, dove è sempre Leonardo a introdursi in una fabbrica di scarpe, realmente esistente nell'edificio. Panni stesi a penzolare dalle finestre come bandiere di un'identità locale, un cestino in vimini appeso a una corda a mo' di paniere a riconfermare un'immagine frusta e oleografica, quattro poliziotti e una macchina di servizio a fare capolino nell'androne del palazzo e diverse comparse vestite con giacche di jeans e scarpe eleganti.

Indiscrezioni dicono che il pubblicitario si trovi immischiato in una retata della polizia. Numerosi i passanti e i curiosi, i fans e gli abitanti del quartiere che si affacciano dalle finestre, si apprestano nel vicolo, scattando foto; le stesse che, all'inizio delle riprese, la troupe ha cercato di proibire per poi arrendersi, c'erano troppe persone.

Stefano Accorsi, tra un ciack e l'altro, si presta ai selfie, ai saluti dei ragazzi che sfrecciano in motorino, a scambiare qualche parola con le vecchie signore con busta della spesa alla mano e pantofole. Oggi si gira al palazzo reale, ricostruendo ciò che storicamente è avvenuto durante il G7 di Napoli, il 21 novembrel 1994. Un ordine del giorno ben diverso da quello di ieri: nessun passante, nessuna interruzione, nessuna scena aperta al pubblico, a parte quella del corteo di auto. Non è chiaro quale sia il ruolo di Veronica Castello, certo è che, fino ad adesso, ad aggirarsi per la città è stato soltanto Accorsi in lungo cappotto e completo distinto.

La messa in onda di «1994» su Sky è prevista nell'autunno del 2019.
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