Fukushima, l'inchiesta choc: «Il Giappone vuole svuotare l'acqua radioattiva nell'Oceano»

Fukushima, l'inchiesta choc: «Il Giappone vuole svuotare l'acqua radioattiva nell'Oceano»
Fukushima, l'inchiesta choc: «Il Giappone vuole svuotare l'acqua radioattiva nell'Oceano»
di Emiliana Costa
Mercoledì 17 Ottobre 2018, 10:54 - Ultimo agg. 11:49
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«L'acqua che il Giappone sta pianificando di rilasciare dalla centrale di Fukushima nell'Oceano Pacifico contiene materiale radioattivo ben al di sopra dei livelli consentiti dalla legge», è quanto avrebbe riportato un operatore della fabbrica e che il Telegraph avrebbe letto in alcuni documenti.

Secondo quanto riportato dalla testata britannica, il Giappone starebbe esaurendo lo spazio per immagazzinare l'acqua contaminata che è venuta a contatto con il combustibile fuoriuscito da tre reattori nucleari dopo il terremoto e lo tsunami del marzo 2011.

Il piano per il rilascio di circa 1,09 milioni di tonnellate di acqua, attualmente immagazzinata in 900 serbatoi nel Pacifico, ha scatenato una violenta reazione da parte di residenti locali e organizzazioni ambientaliste, nonché da parte di gruppi in Corea del Sud e Taiwan. Il timore dei manifestanti è che il pericolo radioattivo, scaturito del secondo peggiore disastro nucleare della storia, potrebbe riflettersi sulle lore vite.



La Tokyo Electric Power Co. (Tepco), l'azienda che gestisce l'impianto, avrebbe sostenuto che l'unico contaminante significativo nell'acqua è un livello sicuro di trizio, che può essere trovato in piccole quantità nell'acqua potabile. Ma che risulta pericoloso solo in grandi quantità.

Tuttavia, Tepco alla fine di settembre sarebbe stata costretta ad ammettere che circa l'80% dell'acqua immagazzinata nel sito di Fukushima contiene ancora sostanze radioattive al di sopra dei livelli legali. I ministeri dell'Economia, del Commercio e dell'Industria avrebbero tenuto audizioni pubbliche a Tokyo e Fukushima durante le quali residenti locali e pescatori hanno protestato contro il piano.

Shaun Burnie, uno specialista nucleare di Greenpeace, avrebbe contestato le affermazioni di Tepco secondo cui il trizio è effettivamente innocuo: «Le sue particelle beta all'interno del corpo umano sono più dannose della maggior parte dei raggi X e dei raggi gamma. Ci sono molte incertezze sugli effetti a lungo termine del trizio radioattivo che viene assorbito dalla vita marina e, attraverso la catena alimentare, dagli umani. Il rilascio pianificato dell'acqua contaminata non può essere considerata un'azione senza rischi per l'ambiente marino e la salute umana».

Le autorità giapponesi sarebbero state colte alla sprovvista dalla forza dell'opposizione locale, ma finora non avrebbero abbandonato i loro piani.
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