Fca, ecco la nuova squadra di Manley

Fca, ecco la nuova squadra di Manley
di Giorgio Ursicino
Sabato 8 Settembre 2018, 08:00
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Sono iniziate con un minuto di silenzio per onorare Sergio Marchionne le assemblee di Fca e Ferrari. Ieri nello studio legale Loyens & Loeff di Amsterdam le nomine effettuate 21 luglio dai cda sono state ratificate quasi all'unanimità dagli azionisti. Michael Manley sarà la guida operativa di Fca (il ceo), mentre in Ferrari la presidenza è passata a John Elkann e la poltrona di ad a Louis Camilleri che aveva già guidato la Philip Morris. Marchionne era anche presidente di Cnh, incarico ora ricoperto da Suzanne Heywood (ha lavorato a lungo per il governo del Regno Unito e della McKinsey), mentre Derek Neilson continua ad essere ceo ad interim in attesa che venga designato l'erede di Richard Tobin uscito lo scorso aprile dopo 5 anni al comando. Ma l'uomo che ha rilanciato la galassia Exor ricopriva più ruoli soprattutto all'interno di Fca ed è proprio qui che c'è più lavoro da fare per dare un nuovo volto alla struttura. «Sergio è una persona che mi è stata a cuore per molti anni - ha dichiarato il presidente di Exor John Elkann - con lui avevamo condiviso la scelta di Manley per dare continuità operativa all'azienda. Michael sta lavorando con il team ed entro fine mese annuncerà la sua organizzazione. Fca rimarrà una società forte e indipendente». Il nuovo ceo ricopre infatti in questo momento quasi tutte le poltrone più strategiche. Ha preso il posto di Marchionne come ad, ma anche quello di responsabile della regione Nafta (il Nordamerica) che era sempre di Sergio. La Nafta rappresenta la parte più importante di Fca per ricavi, profitti e margini. Manley ad interim è anche capo della regione Emea (Europa-Medio Oriente-Africa), carica ricoperta a lungo da Alfredo Altavilla (dello Sviluppo del Business, altro incarico del manager pugliese, se ne occupa momentaneamente il Cfo Richard Palmer). Il nuovo ad, inoltre, ha mantenuto le sue precedenti responsabilità, guida cioè i brand Jeep e Dodge, quelli più rilevanti e con maggiori margini di crescita.
 
È evidente che per intervenire così ad ampio spettro ogni decisione condizionerà le altre e non è affatto escluso un valzer di poltrone riguardante soprattutto i top manager che fanno parte del Gec. Manley è stato a Monza per prendere in mano il dossier F1 di Fca prima gestito da Sergio che era però anche presidente Ferrari. In precedenza aveva passato diversi giorni a Torino e dialogato a lungo con Altavilla. Fra i due, i principali candidati alla successione di Marchionne, c'è un rapporto di grande stima e amicizia e l'italiano avrà sicuramente dato i consigli migliori per gestire il business in Europa. I candidati a guidare l'Emea restano i soliti, ma le posizioni tendono a delinearsi. Troppo importanti gli incarichi di Pietro Gorlier (capo della Marelli e della divisione componenti di cui fanno parte Teksid e Comau) per sfilarlo, più papabili Daniele Chiari (capo delle Relazioni Istituzionali e della Pianificazione Prodotto in Emea) e Gianluca Italia, responsabile del mercato tricolore che resta per Fca di gran lunga il più importante da questa parte dell'Atlantico. In corsa anche Davide Mele che però, con la sua esperienza internazionale (è stato il vice di Ketter nella regione Latam), potrebbe fare da collegamento fra Torino e Auburn Hills. Altavilla guidava l'Emea ma, dall'uscita di Andrea Formica qualche anno fa, si occupava direttamente anche delle vendite in Europa, una competenza che ora potrebbe essere di nuovo separata. Manley ha anche due fondamentali poltrone (regione Nafta e Jeep-Ram) occupate da lui da assegnare negli Usa e in questo caso saranno privilegiati uomini dell'orbita Chrysler.

Reid Bigland si occupa delle vendite negli States dal 2011, ma ha anche esperienza di brand perché ha guidato Alfa e Maserati; un profilo adatto per guidare la Nafta. Quell'importante incarico (responsabilità di Jeep e Ram) potrebbe essere affidato pure a Timothy Kuniskis, un altro top americano che dall'inizio dell'anno ha impugnato il timone di Alfa e Maserati conservando quelli di Chrysler e Dodge. In questo caso potrebbe tornare ad un europeo o addirittura ad un italiano la leadership dei gioielli della Motor Valley, il Biscione e il Tridente. Elkann ha parlato anche di Maranello: «La Ferrari è compatta e determinata a costruire un futuro all'altezza. Camilleri è la persona giusta, uomo di grande talento ed esperienza». Fra dieci giorni a Maranello ci sarà il Capital Market Day e verrà illustrato il piano industriale che aveva preparato Sergio Marchionne per portare il Cavallino ancora più in alto da tutti i punti di vista. L'altro ieri, intanto, c'è stato il primo cda Exor senza Sergio, nel primo semestre utile netto in contrazione da 916 
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