Il messaggio in bottiglia, la favola d'agosto a Ischia

Il messaggio in bottiglia, la favola d'agosto a Ischia
di Ciro Cenatiempo
Venerdì 17 Agosto 2018, 08:30 - Ultimo agg. 09:25
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ISCHIA - Una bottiglia chiusa con un tappo di sughero è stata lanciata nella corrente marina d'Ischia, qualche giorno fa. All'interno conteneva un messaggio scritto a matita, in una lingua apparentemente incomprensibile, su un foglio di carta che imita una vecchia pergamena, con i bordi scontornati. Era destinata a percorrere molte miglia, affidandosi alle rotte del caso. Probabilmente non ha navigato a lungo, perché la risacca morbida l'ha fatta incastrare tra gli scogli del Lungomare, ed è lì che è stata ripescata. Forse troppo presto. Ma che importa? Il suo viaggio, il viaggio della lettera d'amore che vi era contenuta, ben arrotolata, si è comunque compiuto tra i giochi delle onde costiere. E basta per trasformare questa «bouteille à la mer» dei tempi moderni in una perfetta favola d'agosto, con un pizzico di mistero a corollario.
 
Gli ingredienti non mancano. Uno su tutti: l'isola. Anche se non è proprio deserta ed esotica. È Ischia il luogo magico dal quale, celebrando un rituale romantico, e sfidando l'ingordigia dei mezzi digitali di comunicazione, qualcuno e soltanto dopo un po' si capirà che si tratta di una donna straniera in vacanza - ha deciso di regalare a una speranza priva di cronologia i sentimenti che la legano per la vita al suo uomo. E per farlo, ha scelto il modo più semplice possibile, comunque denso di significati che mettono in vetrina pure un briciolo di morale. Lontano dalla globalità, agli antipodi dei social network, il gesto sembra posizionarsi in una zona che appartiene solo all'anima e alla vera intimità, piuttosto che alla condivisione massificata e un po' straniante della privacy. Tant'è. «Erano le cinque e mezza del pomeriggio quando, durante una passeggiata con un amico, ho notato dall'alto qualcosa che brillava tra le rocce della battigia», spiega la protagonista della scoperta, Maria Perego, gelataia all'Atelier delle dolcezze di Piazza degli Eroi. Il suo cognome non è nuovo per i tifosi azzurri d'antan: il papà Mario è stato un calciatore, ex difensore del Napoli. «La bottiglia era ben sigillata e non era da molto tempo in acqua continua Maria mostrando le foto perché non presentava incrostazioni. La curiosità è esplosa con l'emozione, notando il foglietto. Con il mio amico, che è aiutante cuoco da Zì Nannina, un ristorante della zona, abbiamo utilizzato una pinza da chef per tirarlo fuori, lentamente. Lo abbiamo srotolato ma, leggendolo, non si capiva nulla. Di certo non era scritto in tedesco».

Un piccolo giallo. Che fare? A questo punto Facebook e le agorà virtuali hanno ripreso il sopravvento. Necessariamente. In rete, al gruppo degli «Interpreters and Translators Network» è stato chiesto di attivarsi. La prima risposta non ha tardato ad arrivare: quel messaggio è scritto in lituano, peraltro in una grafia non del tutto chiara. E la firma purtroppo è sbiadita. Un ulteriore aiuto lo ha fornito Juliana De Angelis, interprete professionista, che ha contattato un'amica architetto che vive appunto sul Baltico, in Lituania. E il mistero comincia a svelarsi. «La traduzione non è stata ancora completata sottolinea Juliana ma si è capito che si tratta di una donna che, in occasione di un evento importante, forse un matrimonio, rivolgendosi al compagno esprime il desiderio che restino per sempre le persone più importanti l'uno per l'altra, i migliori amici, e che l'amore li accompagni per sempre».

A fine settimana, quando il lavoro di traduzione sarà terminato, se ne saprà di più. Intanto, calcolando che gli abitanti della Lituania sono pochi milioni, si spera di poter rintracciare i due innamorati. E la favola, anche se si è trasferita «on line», continua.
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