«Questo evento lascia un segno nella storia dei congressi di Cardiologia Interventistica e inaugura una nuova era mostrando l'importanza del ruolo che le donne cardiologhe giocheranno nella nostra società», commenta il dottor Rajesh Dave, direttore del convegno internazionale. Entusiasta per l'iniziativa americana anche la direttrice della Cardiologia del Mauriziano, esperta tra l'altro di Medicina di genere. Donne che trattano le donne, dunque, per le quali le malattie cardiovascolari restano i killer numero uno. «Mi sono laureata molto presto, e ho sempre messo al primo posto il lavoro», racconta la dottoressa Aranzulla. «Questo premio - aggiunge - è un riconoscimento per le donne che, con forza, vanno avanti e raggiungono risultati analoghi a quelli dei colleghi».
Un riconoscimento a chi ha rinunciato ad avere una vita normale per seguire la propria vocazione. «Il premio un traguardo? No, per me i veri traguardi sono quelli di tutti i giorni - sostiene - Piuttosto è un incentivo a fare di più e meglio». Con una dedica speciale per una persona che non c'è più, la mamma, morta qualche anno fa per un problema cardiologo. «Ho deciso di fare la cardiologa - rivela - proprio quando se n'è andata...».