Trump vuole l'armata spaziale degli Usa, ma gli astronauti si ribellano alla Space Force

Trump vuole l'armata spaziale degli Usa, ma gli astronauti si ribellano alla Space Force
Venerdì 10 Agosto 2018, 13:04 - Ultimo agg. 11 Agosto, 19:04
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Arrivano i nostri, anche nello spazio. Donald Trump si prepara alle guerre stellari: il presidente americano vuole il predominio Usa nello spazio per non perdere la sfida con Russia e Cina in quello che è considerato «il campo di battaglia del futuro». Così tira dritto sul suo progetto di creare una Space Force, una armata spaziale che diventi la sesta branca delle forze armate statunitensi, accanto ad esercito (Army), marina militare (Navy), aeronautica (Air Force), al corpo dei Marine e alla Guardia costiera.

Un piano ambizioso che ha suscitato, come prevedibile, reazioni fra il preoccupato (soprattutto per i costi) e l'ironico  (da Star Wars al Dottor Stranamore in versione stellare) e che però vede già gli stessi astronauti della Nasa schierati su posizioni del tutto critiche.

Scott Kelly, veterano delle missioni spaziali della Nasa e inoltre ex pilota top gun della marina militare Usa, ha detto alla rete tv americana Msnbc: 
«Per me la domanda numero uno è: stiamo parlando di nuove capacità offensive nello spazio nelle armi spaziali? Alcune di queste cose sono limitate da trattati internazionali sottoscritti dagli Stati Uniti sin dagli anni '60. Quindi non mi è chiaro quale sia lo scopo di questo nuovo ramo dell'esercito che sarà incredibilmente costoso e che aggiungerà burocrazia a un comparto già molto burocratizzato. E la mia grande preoccupazione è che lo spazio è stato finora un ambiente dove possiamo lavorare in modo pacifico con tutte le nazioni del mondo, e cambiarlo senza una ragione chiara a questo punto, come ho detto, è piuttosto difficile da capire».

L'esempio più immediato è la stazione spaziale internazionale, Iss, in nome della quale non è mai mancata la collaborazione fra grandi potenze anche quendo sulla Terra la tensione raggiungeva livelli preoccupanti. Inoltre i costi delle imprese spaziali sono elevatissimi e richiedono l'alleanza fra nazioni: sono in molti a credere che l'uomo sbarcherà su Marte per colonizzarlo  solo quando la missione sarà effettivamente mondiale e non di questo o quello stato.


Il vasto progetto dell'armata spaziale Usa a cui - ha annunciato il vice presidente Mike Pence - sta lavorando il Pentagono e che dovrebbe vedere la luce entro il 2020. Congresso permettendo. E sì, perchè per creare la prima nuova forza armata indipendente dal 1947 serve l'approvazione delle due camere parlamentari. E sono molti gli scettici e i critici del progetto, anche all'interno dell'amministrazione. Tra questi, non è un segreto, lo stesso segretario alla difesa James Mattis, a cui però Trump ha dato una missione ben precisa alla quale difficilmente potrà sottrarsi. Quella del tycoon è una vera e propria chiamata alle armi: «Space Force tutta la vita!», ha twittato per far capire a tutti che il piano si attuerà, con buona pace dei detrattori.

Ma la strada è in salita: la realizzazione di una nuova branca delle forze armate Usa comporterebbe uno sconvolgimento nell'organizzazione del Pentagono, dove soprattutto i vertici della Air Force sono sul piede di guerra per il timore di perdere parte delle proprie prerogative chiave e quindi una consistente fetta di risorse nonchè di uomini. I costi dell'operazione Space Force sono poi considerati da molti esorbitanti ed eccessivi rispetto ad altre priorità: secondo i calcoli del Pentagono la cifra da spendere ammonterebbe ad almeno 8 miliardi di dollari in cinque anni. Ma Trump non ne vuole sapere e ha ordinato di andare avanti.

Vuole i suoi cavalieri dello spazio con una loro uniforme, un loro quartier generale, dei loro specifici armamenti e guidati da una catena di comando indipendente. Il piano prevede anche l'acquisto di nuovi satelliti di ultima generazione e lo sviluppo di nuove tecnologie per prepararsi a future guerre nello spazio. Tutti ambiti in cui Mosca e Pechino negli ultimi anni avrebbero compiuto grandi progressi: e per il tycoon che l'America resti indietro su questo terreno è inaccettabile.

E rafforzare l'organizzazione esistente non basta. Così - come ha illustrato Pence - i primi passi per arrivare a una vera Us Space Force saranno compiuti già quest'anno, con la creazione entro la fine del 2018 di uno 'Space Command' che avrà risorse dedicate e che sarà guidato da un generale a quattro stelle che dovrà rispondere al Pentagono.

Avrà il compito di vigilare sulla difesa dello spazio come il 'Pacific Command' vigilia sulla sicurezza dell'Oceano.
Sarà istituita anche la figura del sottosegretario alla Difesa per lo spazio che dipenderà direttamente dal capo del Pentagono. Entro il 2020 poi la nascita del nuovo corpo, in attesa di riprendere anche la corsa alla conquista dello spazio ferma dai tempi del programma dello Shuttle della Nasa.
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