Decreto dignità, i sindacati bocciano i voucher: «La svolta sul lavoro non c'è»

Decreto dignità, i sindacati bocciano i voucher: «La svolta sul lavoro non c'è»
Decreto dignità, i sindacati bocciano i voucher: «La svolta sul lavoro non c'è»
Sabato 28 Luglio 2018, 21:55 - Ultimo agg. 29 Luglio, 23:27
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«Luci ed ombre» nel decreto dignità: il giudizio dei sindacati sul provvedimento che, approvato dalle commissioni Lavoro e Finanze della Camera, lunedì approda in Aula, è positivo sul capitolo delle delocalizzazioni e dei giochi, critico invece sul fronte lavoro. Ed in particolare sui voucher: la loro estensione nei settori dell'agricoltura e del turismo viene bocciata all'unisono non solo dalla Cgil, ma anche da Cisl e Uil. E, pur condividendo i principi della lotta al precariato e la stretta sui contratti a termine, per i sindacati nel testo manca una svolta vera per l'occupazione stabile.

Comunque «non chiamiamolo decreto dignità», attacca la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso: «La parola dignità è molto importante, bisognerebbe usarla con la giusta misura. La mia sensazione è che ormai il decreto non sia all'altezza di questo nome. Quindi permettetemi di chiamarlo decreto Di Maio, che forse permette di ricondurlo alla sua immediata natura». Quanto ai contenuti, sui voucher dice che sono «una schifezza», mentre va avanti la battaglia (dopo il referendum dell'anno scorso promosso dal sindacato per cancellarli, poi saltato perché abrogati con un decreto legge dal governo Gentiloni).

Ora la Cgil ha lanciato con la petizione 'NOvoucher' e la mobilitazione tornando in piazza la prossima settimana in concomitanza con la discussione e il voto in Aula. Ma netto è il no anche di Cisl e Uil. «Malissimo e vergognosi i nuovi voucher», dice il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra. «Avremmo preferito un pò più di determinazione nella pur positiva stretta sui contratti a termine e, soprattutto, non avremmo voluto che si riallargassero le maglie per i voucher», sostiene anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.

Altra nota dolente quella sull'occupazione stabile: «Reputiamo sbagliata e poco coraggiosa la scelta di spostare in Stabilità il tema degli incentivi per il lavoro indeterminato - dice Sbarra - era qui, nel dl dignità, che andava garantita la svolta, con investimenti seri che diminuissero il costo del lavoro ed incentivassero fortemente le assunzioni, specie al Sud, con contratti a tempo indeterminato».
Bene, invece, la riduzione delle proroghe per i contratti a termine e l'aumento per l'indennizzo in caso di licenziamento o conciliazione. Ma anche sul metodo il leader aggiunto della Cisl non risparmia un «giudizio molto critico: sui temi delle regole del mercato del lavoro il governo avrebbe dovuto discutere preventivamente con le parti sociali, anche perché non si ravvisano le condizioni di necessità e urgenza motivate con un decreto legge». Ora, l'auspicio dei sindacati è che, durante l'iter parlamentare, il testo «possa essere migliorato».
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