Ilva, Di Maio attacca: «Un pasticcio». Indagine al Mise, lite con Calenda

Ilva, Di Maio attacca: «Un pasticcio». Indagine al Mise, lite con Calenda
Ilva, Di Maio attacca: «Un pasticcio». Indagine al Mise, lite con Calenda
Venerdì 20 Luglio 2018, 11:17 - Ultimo agg. 23 Luglio, 13:33
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«Un pasticcio fatto dallo Stato giocando con la salute delle persone» un pasticcio sul quale «avviare un indagine» per capire «chi non ha sorvegliato» e «di chi sono le responsabilità specifiche». È venerdì mattina, Luigi Di Maio, riferisce in Parlamento sull'Ilva all'indomani della lettera con cui l'Autorità Anticorruzione ha bocciato la gara per l'aggiudicazione del gruppo siderurgico. 
 



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C'è in gioco il destino dell'1% del Pil italiano insieme al risanamento non più procrastinabile dell'acciaieria più grande e inquinata d'Europa. Di Maio potrebbe annunciare lo stop della vendita e la riapertura di una nuova gara. Ma è venerdì mattina e molti deputati sono partiti per il week end. L'Aula è vuota, deserta, anche i giovani neo eletti di M5s e di Lega svaniti. Ma la polemica politica si scatena ugualmente e interviene anche Arcelor Mittal per confermare che sta lavorando al miglioramento dell'offerta e per confermare la propria correttezza ma anche la solidità della propria proposta «che non teme confronti». La giornata parte con Di Maio. «È stato leso il principio della concorrenza» scandisce il vicepremier, ma non è ai parlamentari che parla, piuttosto alle migliaia di persone che lo ascoltano in streaming, e a quelli che lo riascolteranno sui social. Tanti da Taranto. Le criticità confermate dall'Anac «sono un macigni, sono gravissime». Di Maio spiega, piano e chiaro che pure un bambino capirebbe, come, di fatto, in quella procedura le regole del gioco sono state cambiate in corsa. «Quando il 5 gennaio è stata bandita la gara - spiega - chi voleva partecipare doveva fare un'offerta che doveva prevedere un piano ambientale entro il 31 dicembre dello stesso anno. Impresa titanica», poi una volta scaduti i termini (cioè chiuse le porte ad altri concorrenti) «Il piano ambientale - ricorda - è stato posticipato» e non di 6 mesi, ma di ben 7 anni. «Se questo termine, il 2023, fosse stato previsto fin dall'inizio, avremmo potuto avere molte più offerte e tutte migliori, compresa quella di Arcelor».

Di Maio punta anche il dito sulla cattiva disciplina dei rilanci. E sulla scelta di dare un punteggio maggiore all'offerta economica, rispetto all'offerta ambientale o al piano occupazionale. «Se la gara non ha messo al centro il massimo delle tutele occupazionali, delle tutele ambientali e delle tutele per la salute, chi ha fatto questa procedura ne risponderà politicamente» attacca, senza nominarlo, il suo predecessore Carlo Calenda. E annuncia quindi «un' indagine interna al Mise» dedicandola «ai cittadini del quartiere Tamburi» le prime vittime di tante proroghe. Ma adesso, lo ammette anche Di Maio, «il tempo è poco». Le repliche non tardano ad arrivare soprattutto da Carlo Calenda che cerca di riportare il dibattuto al punto: «Caro Di Maio - cinguetta - assumiti la responsabilità di annullare la gara se la ritieni viziata» rivendicando a sè la responsabilità della procedura e difendendo i funzionari del Mise.
Ricorda poi, sui rilanci, di aver chiesto il parere dell'Avvocatura dello Stato, ma sulle proroghe dei termini ammette: «quando la gara si profilava più lunga abbiamo spostato il termine con l'accordo delle due parti» rimaste. Soddisfatto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che ha ribadito il rapporto di fiducia con il nuovo ministro dello sviluppo economico «Mi auguro - ha continuato- che il ministro Di Maio prenda la decisione giusta per tutelare innanzitutto la salute dei miei concittadini è anche le esigenze produttive del Paese che ovviamente vanno tenute in grande attenzione». In serata è intervenuta anche ArcelorMittal con una nota, rivendicando la propria «correttezza, impegno e dedizione» e di aver «ottemperato» a tutte le «leggi italiane ed europee». Conferma di voler presentare «nei prossimi giorni» una «proposta migliorativa» che incrementerà «il piano ambientale e quello occupazionale» fiduciosa che «tutte le parti, compresi i sindacati, ne rimarranno soddisfatte».

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