Lotta ai vu cumprà, ecco più soldi
per i vigili: è l'operazione spiagge

Lotta ai vu cumprà, ecco più soldi per i vigili: è l'operazione spiagge
di Valentino Di Giacomo
Sabato 7 Luglio 2018, 11:26 - Ultimo agg. 8 Luglio, 13:30
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Lotta dura ai vu cumprà. Se ne parla da anni del commercio illegale che avviene sulle spiagge italiane, ma stavolta il ministro dell'Interno Matteo Salvini prevede di destinare risorse aggiuntive per consentire alle forze dell'ordine di procedere ai controlli in maniera incisiva. Ieri mattina, al Viminale, il ministro ha tenuto una conferenza stampa presentando il progetto «Spiagge Sicure». La novità, rispetto agli anni scorsi, è che si prevede di destinare alcuni milioni dei fondi confiscati alle mafie per rendere operative le pattuglie che dovranno presidiare i bagnasciuga. La cifra non è stata ancora stabilita, ma nei prossimi giorni i tecnici del Viminale lavoreranno per reperire le risorse nel minor tempo possibile.

IL PIANO
Divieto d'accesso negli arenili e Daspo a chi tenta di vendere merce contraffatta nelle zone turistiche. La legge già prevede multe salatissime, dai 100 ai 7mila euro, per i bagnanti che sono colti in flagranza mentre acquistano dai vu cumprà. Sanzioni che non saranno innalzate fino a quando gli agenti non potranno operare in maniera concreta per debellare questo fenomeno. «Quest'anno all'invito a non acquistare dagli abusivi ha spiegato Salvini - aggiungiamo dei soldi provenienti dal Fondo unico giustizia: quindi dalla mafia arriveranno sulle nostre spiagge per pagare gli straordinari agli agenti della polizia locale che potranno pattugliare le zone turistiche». Nel testo della circolare, che riprende richieste fatte ai prefetti già negli anni scorsi, si prevede l'allargamento delle riunioni dei Comitati provinciali per la sicurezza e l'ordine pubblico: non solo i funzionari, ma anche sindaci e commercianti locali dovranno avere un ruolo di primo piano. L'obiettivo è coinvolgere alla soluzione del problema le associazioni di categoria dei commercianti che spesso lamentano mancati incassi a causa dei venditori abusivi.

I COMUNI
I piccoli e grandi comuni potranno stipulare dei protocolli d'intesa con il Viminale e le altre Amministrazioni pubbliche. Con il reperimento di nuove risorse, i sindaci potranno assumere nuovi vigili, magari stagionali, oppure investire il denaro che arriva dal ministero per pagare le ore di lavoro straordinario degli agenti. Anche se la circolare non lo prevede ancora, al ministero dell'Interno si cercherà molto presto di coinvolgere anche le varie Regioni per richiedere ulteriori risorse aggiuntive da destinare al contrasto dei venditori abusivi. Si tratta per ora di un programma di indirizzo, solo quando esisteranno certezze sulle reali risorse a disposizione sarà poi possibile mettere in atto il piano.

 
IL CASO NAPOLI
Nel settore degli ambulanti sono registrate circa 70mila imprese, il 74 per cento di questi è gestito da imprenditori nati all'estero. Si tratta di microimprese legittime e legali che però non tengono conto di tutto l'altro enorme mondo, non inserito in alcuna statistica, del commercio illegale «on the road». Quello che d'inverno si svolge nelle piazze e d'estate sulle spiagge. Cosmesi, tappeti, elettrodomestici sono le attività più redditizie, con una crescita esponenziale negli ultimi anni della bigiotteria. Campania, Calabria e Sardegna sono le Regioni con più ambulanti. I numeri delle bancarelle legali sono però indicativi anche di tutto quanto avviene nel sommerso, le tendenze sono pressoché identiche. Tra le prime province italiane per presenza di commercianti stranieri spicca Caserta con 2390 bancarelle di extracomunitari, pari al 90 per cento del totale. In valori assoluti è invece Napoli la capitale del commercio ambulante con 7617 imprese.
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