F35, Trenta: «Valuteremo se tagliare ma ci sarebbero delle forti penali»

F35, Trenta: «Valuteremo se tagliare ma ci sarebbero delle forti penali»
Venerdì 6 Luglio 2018, 12:32 - Ultimo agg. 8 Luglio, 13:29
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«Non compreremo altri F 35, stiamo valutando se mantenere o tagliare i contratti in essere». Lo ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, a Omnibus su La7, che in una intervista al giornale Defense News, pubblicazione specializzata nel settore della difesa, aveva invece confermato l'acquisto di tutti i nuovi caccia previsto, limitandosi a puntualizzare che il governo potrebbe chiedere una dilazione di pagamento. In passato i grillini si erano invece espressi contro il programma dell'F35 e avevano più volte chiesto di tagliare gli acquisti. 

«Siamo sempre stati critici del programma, nessuno lo nasconde - scrive poi il ministro su Facebook, in un post in cui pubblica l'intervista - proprio per questo non compreremo nuovi caccia e, alla luce dei contratti in essere già siglati dal precedente esecutivo, stiamo portando avanti un'attenta valutazione che tenga esclusivamente conto dell'interesse nazionale».

Questo perché, ha spiegato il ministro a Omnibus, «potremmo scoprire che tagliare costa di più che mantenere e bisogna analizzare bene le implicazioni del tagliare», poiché «ci sarebbero delle forti penali. Senza dimenticare, poi, che intorno all'F-35 c'è un indotto di natura tecnologica, di ricerca e occupazionale che taglieremmo a sua volta. Quindi occorre valutare bene il costo del mantenere e del tagliare prima di decidere».

A giudizio di Trenta «sarebbe bene riuscire, a livello politico, ad allungare il periodo all'interno del quale noi dovremmo comprare questi F 35 perché così avremmo un po' più di budget a disposizione da investire in progetti europei. Le spese militari hanno una ricaduta anche nel settore civile: Internet nacque come progetto militare», ha ricordato.

«In tutte le amministrazioni ci sono possibilità di ottimizzare le risorse e lo faremo anche noi. Ci sono delle aree che possono essere gestite meglio. La Difesa sta facendo dei grandi passi avanti, quindi sono fiduciosa. L'importante è capire perché stiamo facendo una spesa e quale miglioramento darà al cittadino», ha aggiunto Trenta.

Quello degli F35 è un programma che il governo gialloverde «ha ereditato» e sul quale «abbiamo molte domande»: per questo «lo valuteremo tenendo conto dei ritorni industriali e dell'interesse nazionale», aveva detto il ministro
della Difesa nell'intervista a Defense News sottolineando che l'idea che sta maturando è quella di allungare i tempi di consegna ma non di tagliare l'ordine dei velivoli, in modo da ridurre eventuali sanzioni. Il ministro aveva poi ribadito che gli Stati Uniti restano un «alleato storico» dell'Italia e su questo il governo «non ha mai dubitato». Ma la Russia, ha aggiunto «non va vista come una minaccia ma come un partner economico». Il titolare di via XX
settembre ha poi confermato nell'intervista a Defence News che l'obiettivo del nostro paese è di raggiungere il 2% di spesa del Pil per la Difesa mentre, per quanto riguarda la missione in Afghanistan, ha sottolineato che il governo si muoverà nel solco di quanto deciso da quello precedente, vale a dire una riduzione del personale impegnato: «non vogliamo ridurre la stabilità e il sostegno all'Afghanistan ma vogliamo imprimere un cambio di passo mantenendo comunque operativa la missione».

 

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