Napoli, raid al parco Troisi: rubati tombini e grate, minacce ai custodi

Napoli, raid al parco Troisi: rubati tombini e grate, minacce ai custodi
di Pierluigi Frattasi
Lunedì 25 Giugno 2018, 09:19
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Saccheggiato e devastato il parco Troisi di San Giovanni a Teduccio, preso di mira negli ultimi giorni da ladri di ferro. Portate via le grate di copertura a ridosso del laghetto artificiale, le porte del vano motori delle pompe idrauliche, perfino i tombini di ghisa dislocati in tutta l'area verde. Un'operazione condotta nel cuore della notte, quando l'area non è presidiata dai custodi, probabilmente con l'ausilio di un furgoncino, e al riparo dagli occhi delle telecamere, visto che il sistema di videosorveglianza purtroppo è fuori uso da tempo. La scoperta ieri mattina, alla riapertura dei cancelli, durante l'abituale ronda mattutina dei guardiani. Ma i malviventi erano già intervenuti con altri due raid venerdì e mercoledì notte. Un'escalation di delinquenza senza precedenti, registrata negli ultimi giorni, che sembra aver colpito anche i custodi, vittime di minacce e intimidazioni da ignoti per indurli a non lasciare chiusi i cancelli del parco di notte. Presentata denuncia alla Polizia municipale, mentre ieri mattina l'assessore all'Ambiente Maria D'Ambrosio, accompagnata dal consigliere comunale Aniello Esposito (Pd), si è recata sul posto per verificare l'accaduto e prendere provvedimenti.

IL FURTO
Ingenti i danni subiti pari a diverse migliaia di euro. I tombini saccheggiati sono stati recintati dalla Protezione Civile, per scongiurare il rischio che qualcuno possa cadere nei pozzetti. Ma il ripristino della struttura potrebbe rivelarsi più complicato del previsto, a causa della crisi economica che attanaglia il Comune. «C'è il rischio - commenta Aniello Esposito - che senza le dovute riparazioni e l'adeguata manutenzione possano venire a mancare le condizioni per tenere aperto il parco alla cittadinanza. Sarebbe una grave perdita per San Giovanni, da impedire ad ogni costo».

 

I CUSTODI
«Non è il primo raid che subiamo - racconta uno dei custodi - Già in passato, il parco era stato oggetto di vandalizzazioni, era stato divelto qualche cestino di rifiuti, ma mai si erano verificati furti di questa entità. Ci siamo accorti di quanto era accaduto durante il giro di ispezione mattutino. Il parco è molto frequentato e scelto come meta anche dai podisti. La gente chiede più sicurezza, soprattutto di notte. Manca un sistema di videosorveglianza, perché le telecamere installate dal Comune sono state rubate o manomesse». I custodi del parco sono solo 6, tutti dipendenti comunali, pochi per controllare un perimetro di 120mila metri quadrati, con accessi da San Giovanni a San Giorgio a Cremano. A questi, si aggiungono i giardinieri comunali che si occupano della manutenzione del verde. La struttura è aperta dalle 7 alle 21 tutti i giorni, di notte i cancelli sono chiusi e non c'è vigilanza. E il parco diventa terra di nessuno.
LE MINACCE
«Il personale - prosegue Esposito - è stato vittima di minacce negli ultimi tempi da parte di personaggi che non vogliono che i cancelli siano chiusi di notte. L'attenzione da parte del Comune su questo tema è altissima. È indispensabile ripristinare al più presto il sistema delle telecamere e provvedere ad estendere la guardiania anche di notte. A questo si aggiunge il clima di tensione che si vive negli ultimi giorni nel parco. A quanto ci risulta, bande di babygang in pieno giorno, avrebbero lanciato delle bombe carta nel laghetto artificiale, spaventando famiglie con bimbi e anziani. È inaccettabile che in un quartiere già falcidiato dalle stese di camorra, anche questo punto di ritrovo e ristoro per i residenti debba subire questi atti di teppismo e vandalismo».
IL DEGRADO
Il parco è un grande polmone verde per l'area orientale, con aree giochi, fontanine e un laghetto di 8mila metri quadrati, chiuso però da diverso tempo. Ma vive, purtroppo, da anni in condizioni pietose. Devastati i bagni pubblici, vandalizzate le colonnine Sos per le richieste di soccorso. Vandalizzati i lampioni. Mentre anche le tubature per l'irrigazione presentano vistose perdite d'acqua. Fatiscente anche la struttura della serra, che richiederebbe una forte manutenzione.
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