Papa, count down per il Sinodo sui giovani: focus su gay Lgbt sesso e solitudine

Papa, count down per il Sinodo sui giovani: focus su gay Lgbt sesso e solitudine
di Franca Giansoldati
Martedì 19 Giugno 2018, 11:46 - Ultimo agg. 12:50
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Città del Vaticano – Si scaldano i motori per il Sinodo dedicato ai giovani, probabilmente l'appuntamento mondiale più complesso ed esplosivo perchè affonterà in maniera concreta temi finora considerati tabù come il sesso prematrimoniale tra i ragazzi, l'omosessualità e la libertà in campo morale. L'appuntamento di ottobre è stato convocato da Papa Francesco l'anno scorso e stamattina, in Vaticano, è stato presentata la piattaforma preparatoria sulla quale i delegati delle conferenze episcopali saranno chiamati a confrontarsi ed arrivare a delle conclusioni. L'obiettivo è di rendere di nuovo attrattiva la fede ai giovani. Una sfida dalla quale dipende il futuro della Chiesa stessa orma minata alle fondamenta dagli abbandoni, dalle vocazioni scarse, dalle messe domenicali che in tante zone del mondo vanno deserte.

La Chiesa è chiamata ad «affrontare in maniera concreta argomenti controversi come l'omosessualità e le tematiche del gender, su cui i giovani già discutono con libertà e senza tabù». Il documento preparatorio del Sinodo dei vescovi sui giovani parla chiaro. Ci sono «molti giovani cattolici non seguono le indicazioni della morale sessuale della Chiesa. Nessuna Conferenza Episcopale offre soluzioni o ricette, ma molte sono del parere che la questione della sessualità deve essere discussa più apertamente e senza pregiudizi».

Da tempo c'è «grande allarme» per «il diffondersi tra giovani, e anche giovanissimi, di abusi e dipendenze di vario genere (droghe tradizionali e sintetiche, alcool, ludopatia e dipendenza da Internet, pornografia, ecc.), così come di comportamenti devianti di vario genere (bullismo, violenza, abusi sessuali). Per Papa Francesco - si legge nel dossier - è chiaro come in molti casi queste forme di dipendenza non siano conseguenza del cedimento al vizio, ma un effetto delle dinamiche di esclusione».


«In molti Paesi, la disoccupazione giovanile raggiunge livelli che non è esagerato definire drammatici. La conseguenza più grave non è di tipo economico, perché spesso le famiglie, i sistemi di welfare o le istituzioni caritative riescono a sopperire in qualche modo ai bisogni materiali dei disoccupati. Il vero problema è che il giovane che è senza lavoro ha l'utopia anestetizzata o è sul punto di perderla». A lanciare l'allarme è la Chiesa con l'Instrumentum Laboris, documento finale in vista dell'assemblea generale del Sinodo dei Vescovi dedicato al tema specifico dei giovani, approvato da Papa Francesco e pubblicato oggi dal Vaticano.

«Un effetto simile - si sottolinea - lo hanno tutte quelle situazioni in cui le persone, giovani compresi, sono costrette dalla necessità ad accettare un lavoro che non rispetta la loro dignità: è il caso del lavoro nero e informale, spesso sinonimo di sfruttamento, della tratta di persone e delle tante forme di lavoro forzato e di schiavitù che interessano milioni di persone nel mondo». Così, osserva il documento del Sinodo, «tra i migranti, un'alta percentuale è costituita da giovani» anche se «le ragioni che spingono a emigrare sono varie».

Nello specifico, «situazioni di particolare delicatezza sono rappresentate dai minori non accompagnati da un famigliare adulto e da quanti arrivano in un Paese straniero in età scolare avanzata. Molti rischiano di finire vittime della tratta di esseri umani e alcuni spariscono letteralmente nel nulla. A loro vanno aggiunti i giovani delle seconde generazioni, che sperimentano difficoltà in termini di identità e di mediazione tra le culture a cui appartengono, particolarmente quando c'è un grande divario sociale e culturale tra il Paese di partenza e quello di arrivo».
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