Papa: «Famiglia è solo tra uomo e donna. L'aborto selettivo? Come i medici nazisti»

Papa: «Famiglia è solo tra uomo e donna. L'aborto selettivo? Come i medici nazisti»
di Franca Giansoldati
Sabato 16 Giugno 2018, 12:25 - Ultimo agg. 18 Giugno, 22:42
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CITTA' DEL VATICANO - La famiglia italiana («formata tra uomo e donna») ha bisogno di urgenti sostegni economici e fiscali da parte del governo. Papa Francesco si affianca alla battaglia che stanno facendo i Forum delle associazioni famigliari per difendere i nuclei familiari e aiutarli a far fronte alla crisi economica. Nella sala Clementina, parlando a braccio, Bergoglio ha poi affrontato di petto il tema degli aborti selettivi, paragonando la scelta di interrompere una gravidanza (davanti all'ipotesi di un bambino down), all'eugenetica nazista. 
 


«Ho sentito dire che è di moda – o almeno è abituale – nei primi mesi di gravidanza fare certi esami, per vedere se il bambino non sta bene, o viene con qualche problema. La prima proposta in quel caso è: Lo mandiamo via? L’omicidio dei bambini. E per avere una vita tranquilla, si fa fuori un innocente. Quando ero ragazzo, la maestra ci insegnava storia e ci diceva cosa facevano gli spartani quando nasceva un bambino con malformazioni: lo portavano sulla montagna e lo buttavano giù, per curare la purezza della razza. E noi rimanevamo sbalorditi: Ma come, come si può fare questo, poveri bambini!. Era un’atrocità. Oggi facciamo lo stesso. Voi vi siete domandati perché non si vedono tanti nani per la strada? Nel secolo scorso tutto il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti per curare la purezza della razza. Oggi facciamo lo stesso, ma con guanti bianchi». 

L'udienza è poi andata avanti, facendo invece affiorare un altro grande problema. Quello della povertà di tante famiglie. «Il nostro mondo – ha continuato - spesso tentato e guidato da logiche individualistiche ed egoistiche, non di rado smarrisce il senso e la bellezza dei legami stabili, dell’impegno verso le persone, della cura senza condizioni, dell’assunzione di responsabilità a favore dell’altro, della gratuità e del dono di sé. Per tale motivo si fatica a comprendere il valore della famiglia, e si finisce per concepirla secondo quelle stesse logiche che privilegiano l’individuo invece che le relazioni e il bene comune. E questo nonostante che negli ultimi anni di crisi economica la famiglia abbia rappresentato il più potente ammortizzatore sociale, capace di ridistribuire le risorse secondo il bisogno di ognuno».

Papa Bergoglio pungola così il governo e le amministrazioni locali per «il pieno riconoscimento e l’adeguato sostegno alla famiglia: dovrebbero rappresentare il primo interesse da parte delle Istituzioni civili, chiamate a favorire il costituirsi e il crescere di famiglie solide e serene, che si occupino dell’educazione dei figli e si prendano cura delle situazioni di debolezza».

Infine un appello: «Non stancatevi di sostenere la crescita della natalità in Italia, sensibilizzando le Istituzioni e l’opinione pubblica sull’importanza di dar vita a politiche e strutture più aperte al dono dei figli. È un autentico paradosso che la nascita dei figli, che costituisce il più grande investimento per un Paese e la prima condizione della sua prosperità futura, rappresenti spesso per le famiglie una causa di povertà, a motivo dello scarso sostegno che ricevono o dell’inefficienza di tanti servizi». E poi ricorda: «Oggi fa dolore dirlo: si parla di famiglie diversificate, di diversi tipi di famiglia.
Sì, è vero che la parola famiglia è analoga» e ci sono «la famiglia delle stelle, la famiglia degli alberi, la famiglia degli animali...» ma «la famiglia, immagine di Dio, uomo e donna, è una sola». 

 
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