1. Cultura aziendale - Valorizzare, a livello dirigenziale, la diversità delle risorse umane e promuovere un cambiamento di prospettiva e cultura che si rifletta a tutti i livelli dell’organizzazione, assicurandosi che anche i middle manager e i quadri si facciano portavoce di questa filosofia.
2. Work-life balance - Adottare misure orientate alla conciliazione vita-lavoro e misure family friendly rendendo attrattiva l’azienda per lavoratrici e lavoratori.
3. Monitoraggio - Definire i comportamenti virtuosi e misurare quelli reali adottando degli indicatori specifici (come la percentuale di donne presenti in azienda; il rapporto tra le donne che presentano la propria candidatura e quelle assunte per la medesima posizione; la percentuale di donne che lasciano l’azienda rispetto al totale degli uscenti).
4. Flessibilità e smart working - Riconoscere nella flessibilità (ad esempio, orario di uscita e di entrata flessibile) un valore e non un pericolo e promuovere una modalità di esecuzione del lavoro che si contraddistingua per l’assenza di vincoli di orari e di spazio e per un’organizzazione per obiettivi, dimostrando così un impegno concreto per ridurre gli ostacoli alla carriera delle donne.
5. Approccio tecnologico - Utilizzare sapientemente i vantaggi che la tecnologia offre garantendo la disponibilità di strumentazione e device innovativi (come, tablet, piattaforme social media e di messaggistica istantanea, webcam) e proponendo corsi di formazione, anche virtuali, in merito.
6. Pregiudizi - Affrontare le selezioni di nuove figure manageriali evitando di cadere nei più comuni pregiudizi e adattando il processo di recruiting per coinvolgere anche talenti femminili in aree specifiche, come quelle ingegneristiche (ad esempio, uso di un linguaggio orientato alle donne; selezionatrici donne)
7.
Selezione del personale - Valutare sistematicamente per posizioni manageriali anche profili femminili spingendo per avere short list di candidati che rispettino la gender diversity. 8. Maternità - Gestire la carriera di una donna manager anche nei periodi di discontinuità, come il rientro dalla maternità o il cambio di ruolo.