Di buon mattino Salvini su Twitter augura «buon voto a tutti i cittadini» che oggi in oltre 700 comuni, eleggeranno il
sindaco con lo slogan "#oggivotolega". «Se poi arriveranno tanti voti per la Lega - aggiunge - sarà un bel segnale politico a chi fa cortei al grido di
"Salvini assassino" bruciando le nostre bandiere»; un riferimento a quanto accaduto ieri a Milano, dove i centri
sociali hanno bruciato un vessillo del Carroccio. Non pago, il titolare del Viminale ha aggiunto che il
successo della Lega sarebbe «una risposta chiara a tutti gli intellettualoni, giornalistoni, chiacchieroni e rosiconi della sinistra secondo i quali in 7 giorni avremmo già dovuto rimediare ai quasi 7 anni di governi del Pd». Anche qui una risposta a chi, anche sui social, ieri aveva ironizzato sullo sbarco di tre navi cariche di migranti.
Buon voto a tutti i cittadini che oggi, fino alle 23, in oltre 700 comuni, hanno la fortuna di poter eleggere il proprio sindaco.#oggivotoLega pic.twitter.com/VDv2CAXDJU
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 10 giugno 2018
La risposta arriva dal Pd: «Trovo sinceramente vergognoso - ha detto Franco Mirabelli - vicecapogruppo Dem in Senato - che il ministro dell'Interno, che dovrebbe garantire l'imparziale e corretto svolgimento delle elezioni oggi, continui a fare campagna elettorale per la Lega». Proteste rilanciate anche da altri Dem, come Simona Malpezzi: «Se Salvini non riesce a fare il ministro di tutti, lasci la carica e faccia il leader di partito». Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e responsabile Enti Locali Dem, ricorda le parole di Salvini e anche quelle del leader grillino Luigi Di Maio sabato e commenta: «Non si erano mai visti ministri così irrispettosi dei cittadini e senza alcun senso delle regole e delle istituzioni».
In chiave elettorale è stata letta anche la decisione del Ministro dell'Interno di non far approdare in Italia la nave
Acquarius, con 629 migranti, criticata da diversi esponenti del Pd, a partire dal segretario Maurizio Martina, e da Leu (con Pietro Grasso,Laura Boldrini e Loredana De Petris). «Uno spot elettorale spietato» ha detto Pippo Civati, fondatore di Possibile.