Bowienext, il docufilm che racconta l'amore tra il Duca Bianco e l'Italia

David Bowie
David Bowie
Domenica 10 Giugno 2018, 15:44 - Ultimo agg. 21:27
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Video, tributi artistici da tutto il mondo, animazioni, testimonianze dei fan, spettacoli teatrali, performance, brani originali. Un film corale che racconta la galassia David Bowie a due anni e mezzo dalla scomparsa e a 31 anni dal suo arrivo in Italia "live" per la prima volta con il Glass Spider Tour. Il documento, ideato e realizzato dalla giornalista Rita Rocca, sarà trasmesso da Rai 5, in prima serata il 13 giugno.

Bowienext è un Bowie «ritrovato» anche in chiave italiana, attraverso rari filmati di repertorio dalle teche Rai come ad esempio il miniconcerto al Piper di Roma il 25 marzo del 1987 e l'intervista del 1977 realizzata da Fiorella Gentile per il programma L'altra domenica. Tutte pellicole che per la prima volta verranno riproposte ai fan. Il film è anche un viaggio nella galassia di tributi artistici ispirati al Duca Bianco e inviati dai fan da tutto il mondo. «L'idea era non copiarlo, non prendere dei pezzi di repertorio, ma creare qualcosa di originale ispirato a Bowie. E devo dire che sono arrivate, da tutto il mondo, delle cose molto belle e molto professionali, superiori anche alle mie aspettative», spiega Rita Rocca.

Nel corso dei due anni della lavorazione Bowienext è stato arricchito da una serie di interviste non solo ai fan ma anche ai musicisti che hanno lavorato con Bowie come Rick Wakeman, Lindsay Kemp, Earl Slick, Mike Garson, Gail Ann Dorsey e Sterling Campbell. E anche a personaggi che lo hanno conosciuto come Dario Argento e Sydne Rome e a critici musicali che ne hanno approfondito la figura come Simon Reynolds e Francesco Donadio. Il documentario racconta, in un ordine più emotivo che cronologico, l'artista David Bowie e l'uomo David Jones. Una galassia che ha preso forma dai primi anni di carriera e si è consolidata attorno all'ultimo disco Blackstar, eredità per le generazioni che verranno.

«In realtà David Bowie non è mai morto», dice nel film Rick Wakeman, ex tastierista degli Yes,
che suonò nel pezzo di Bowie "Oh! You Pretty Things".
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