Quarantacinquemila posti la capienza assegnata per l'evento a un San Paolo che vede illuminarsi con gli smartphone le due curve a metà e la tribuna per intero.
Intergenerazionale il pubblico, che attraversa tutte le fasce d'età, con genitori e figli a braccetto che abbattono ogni distanza anagrafica quando, bandana in testa, si ritrovano a sostituirsi a Eros Ramazzotti per cantare il ritornello di 'O Scarrafone, la canzone manifesto di un'Italia che all'inizio degli anni '90 scopre il fenomeno Lega e si compatta idealmente stasera da Nord a Sud nel ricordo di Pino Daniele. O quando duettano con Elisa e Fiorella Mannoia sulle note di «Quando». Pino è il piccolo miracolo di tanti artisti che accettano di mettersi in gioco al di là delle rivalità e di un pubblico 'danielanò che canta con la stessa passione De Gregori, Baglioni o 'Notte prima degli esamì di Antonello Venditti. Per poi intonare un «Resta cu mme» che sa di preghiera sovrapponendosi all'esecuzione dello stesso Pino in un duetto virtuale da brividi. «Papà stasera è qui, nel mio cuore e in quello di ognuno di noi» dice la figlia Sara visibilmente commossa nell'unico momento di «appocundria» della serata. E nessuno qui ha l'impressione che non sia veramente così.