Napoli, la lunga notte di Pino Daniele: il concerto evento al San Paolo. Tanti tributi, le donne le migliori

Napoli, la lunga notte di Pino Daniele: il concerto evento al San Paolo. Tanti tributi, le donne le migliori
di Federico Vacalebre
Giovedì 7 Giugno 2018, 20:41 - Ultimo agg. 8 Giugno, 07:00
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Quarantacinquemila spettatori, 7 km di cavi, 144 casse, 320 tecnici, 500 uomini impiegati per la sicurezza. Numeri da grande evento per quello che gli organizzatori definiscono «il più grande tributo live della musica italiana», il concerto omaggio in memoria di Pino Daniele al San Paolo di Napoli. Una cinquantina gli artisti impegnati, con una scaletta ricca di canzoni e contributi, e un concerto show (trasmesso da Rai1) che dura ben oltre le quattro ore.
 

 

Il concerto comincia con la superband di Pino sul palco e lui che canta in una registrazione video. Tony Esposito, Tullio De Piscopo, James Senese, Ernesto Vitolo, Agostino Marangolo, Gigi De Rienzo suonano come se il Nero a metà fosse sì con loro. Entra subito sul palco Lorenzo Joavanotti, tra i più grandi amici di Pino. Che fa impazzire la folla continando a cantare «Yes I know my way».

E' la volta di Alessandro Siani, emozionatissimo. Fa partire il coro «Olè Pino». Jovanotti torna sul palco voce e chitarra per interpretare «Putesse essere allero». Arriva Biagio Antonacci per «Che dio ti benedica» e «Che male c'è» (con Alessandra Amoroso). Tocca a Giuliano Sangiorgi ed Emma con «Quanno chiove». Commovente Giorgia con «Questo immenso». Gran momento il duetto Francesco De Gregori-Enzo Avitabile che cantano «Generale», con l'aggiunta di versi in in napoletano.



Vincenzo Salemme compone un'ode a Napoli e chiede a Pino di salutargli in cielo tutti gli altri napoletani scomparsi, in lingua napoletana. Eros Ramazzotti si esibisce in «'O scarrafone». Jovanotti e Ramazzotti rifanno «A me me piace 'o blues», l'hanno attaccata in anticipo, quando su Raiuno andava in onda la pubblicità. E il pubblico gradisce il bis, anche se l'intonazione, soprattutto di Lorenzo non è proprio perfetta.

Al piano, Claudio Baglioni canta «Alleria». Poi attacca con la sua «Io dal mare», per la quale si avvalse della collaborazione di Pino. A Elisa è affidato il compito di cantare «Quando» insieme con Fiorella Mannoia. 

Venditti racconta di aver conosciuto Pino Daniele nel 1969 e che è uno dei ragazzi di cui parla in «Notte prima degli esami». Successivamente, la Nannini con Elisa «Je so' pazzo». Poi Gianna canta da sola «Anna verrà». E le donne sono, finora, le migliori della serata: Nannini, Elisa e Mannoia, reggono l'impatto con il repertorio pinodanieliano meglio dei colleghi, che incespicano nel dialetto, nell'intonazione, nel paragone. Sul fronte dei testimonial, Brignano è il più fuori luogo, per lui il quartiere Prati di Roma ricorda, "che so Capodimonte, magari la Sanità". Meglio va ai talenti di casa, da Salemme che straripa anche con un omaggio a Eduardo, a Clementino, misurato nel rap con cui aggiorna "'Na tazzulella 'e cafè''. Eduardo Leo conquista il pubblico confessando di non aver mai compreso, come tanti non napoletani, alcune parole delle canzoni. Mannoia ricorda le grandi risate insieme, il Volo duetta con la voce di Pino nel classico ' O sole mio', la Vanoni interpreta 'Anima', Ranieri sceglie 'Cammina, cammina', e c'è ancora tanta musica al San Paolo nella notte di 'Pino è'. Dall'apoteosi di "Tutta n'ata storia" con Enzo Avitabile a guidare la superband e il duetto di sax con Senese, a "Chi tene 'o mare" diviso ancora da Senese con Gragnaniello, dalle lazzare felici De Sio-Turci alla "Donna Cuncetta" intonata insieme da Nccp e Raiz a notte davvero profonda, prima che "Napule è" sia la sigla inevitabile della maratona di notte., chiamata da Biagio Antonacci.


 
Parterre d'eccezione al San Paolo. Nella tribuna stampa dello stadio tra i presenti si notano il presidente del Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis, quello del Coni Giovanni Malagò, Luca Cordero di Montezemolo.

Sin dalla mattina, e nonostante la giornata afosa, in tanti provenienti da tutta Italia si sono accalcati ai cancelli in attesa di entrare. Cancelli che sono stati aperti in ritardo di un'ora rispetto all'orario prefissato delle 17 per consentire le prove che si sono susseguite fino all'ultimo. Defezioni dell'ultima ora quelle di Loredana Berté, Red Canzian e Ron. «Non c'è stato il tempo di provare un brano a più voci», la spiegazione ufficiale degli organizzatori.

La Rai è presente con il direttore generale Mario Orfeo e il direttore di Rai1, Angelo Teodoli: «Abbiamo scelto - spiega quest'ultimo - di rinunciare alla conduzione per non interrompere il flusso delle emozioni. Siamo contenti di trasmettere un evento del genere che celebra un grande artista».

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