Papa Francesco disperato: «Troppe lotte di potere nella Chiesa»

Papa Francesco disperato: «Troppe lotte di potere nella Chiesa»
Papa Francesco disperato: «Troppe lotte di potere nella Chiesa»
di Franca Giansoldati
Giovedì 24 Maggio 2018, 12:05 - Ultimo agg. 12:07
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Città del Vaticano – Le guerre di potere dentro la curia, le lobby, il carrierismo. Papa Francesco torna a denunciare la presenza di dinamiche ben poco evangeliche tra le fila di vescovi e cardinali. «Anche nella Chiesa, quando non si vive la logica della comunione ma delle corporazioni, può avvenire che si intraprendano vere e proprie strategie di guerra contro qualcuno per il potere, che a volte si esprime in termini economici, a volte in termini di ruoli. Comunque sia si tratta sempre di screditare le persone».

L'argomento affrontato anche in passato durante le messe a Santa Marta affiora in un'intervista all'Eco di Bergamo, il giornale della diocesi, nel giorno in cui arriva in città l'urna contenente le spoglie di Giovanni XXIII, il papa Buono che nel bergamasco nacque. Per il pontefice «l'antidoto contro le falsità, sono le persone e non le strategie».

In un altro passo della intervista riflette sull'equazione fra terrorismo e islamismo, negando che vi siano nessi. «Sarà anche sulla bocca di tanti, ma quell'equazione è una menzogna e una sciocchezza». «Il ruolo delle religioni è importante per la promozione della cultura dell'incontro, insieme alla promozione di una vera educazione a comportamenti di responsabilità nel prenderci cura del creato».

Infine il tema dell'occupazione. Servirebbe, ha detto il pontefice «una vera cultura del lavoro che non vuole dire solo saper produrre, ma relazionarci ai modelli di consumo sostenibile. Svendiamo il lavoro per il consumo? L'ho già detto: in questo modo, con il lavoro, svenderemo anche tutte queste sue parole sorelle: dignità, rispetto, onore e libertà. Bergoglio ha anche parlato del lavoro dei giovani. «L'ho detto chiaramente la disoccupazione giovanile è un peccato sociale e la società è responsabile di questo. La Chiesa sta facendo quello che può».

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