Esposito era ricoverato nel reparto dal 5 maggio per fare una serie di analisi al fine di verificare la possibilità di un trapianto di polmoni. «Mio fratello era lucido e vigile - racconta la sorella Michela al Tempo- ma dopo avere effettuato la tracheotomia a partire dalla sera di domenica 13 maggio le sue condizioni sono cominciate a peggiorare». La situazione precipita la notte del 16 maggio.
«Intorno alle due di notte - prosegue la sorella - Giuseppe invia un messaggio a mia madre chiedendo di denunciare tutti, che lo stavano uccidendo. Ci siamo precipitati in ospedale e abbiamo appurato che i sanitari stavano effettuando le cure e che il problema era legato al macchinario, l'Ecmo che serve per abbassare il livello di anidride carbonica nel sangue, a cui doveva essere sostituito il filtro».
«Alle sette di mattina del 17 maggio - aggiunge sorella del giovane - siamo stati informati che la situazione era drammaticamente precipitata: ci hanno fatto entrare nel reparto e alle 7.20 è stata dichiarata la morte di Giuseppe».
LE REGIONE
«La Regione Lazio ha chiesto al Centro Regionale Rischio Clinico (CRRC) di effettuare un audit clinico in merito al caso del ragazzo deceduto presso il Policlinico Umberto I di Roma.
La relazione aiuterà ad avere un quadro completo della situazione». Lo comunica in una nota L'Assessorato alla Sanità e Integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio.