Gli investigatori del commissariato Porta Maggiore, diretto da Moreno Fernandez, lo hanno identificato seguendo una doppia traccia: quella digitale, grazie alla geolocalizzazione del pc, e quella più classica, favorita dallo stesso colpevole che, fuggendo con l’auto rapinata, ha urtato alcune macchine parcheggiate. L'aggressore, avendo intuito che la polizia era sulle sue tracce, si era rifugiato in un motel sotto falso nome ed è proprio qui che è stato fermato. Gli agenti hanno trovato nella stanza, oltre alle carte di credito rapinate, anche alcune dosi di crac, una bilancia di precisione e 1.400 euro in contanti.
L'uomo è riuscito a scappare rendendosi irreperibile per diverse ore, al termine delle quali è stato rintracciato e condotto a Regina Coeli dagli stessi poliziotti del commissariato Porta Maggiore.
Gli investigatori hanno poi indagato su chi ha favorito la sua pur breve latitanza. A finire nel mirino è stato L.F., originario della Puglia, coetaneo del fuggitivo. Quest’ultimo, fingendo di aiutare la polizia nelle ricerche, informava l'amico per non farlo catturare. Gli agenti però stavano seguendo altre piste che hanno permesso di smascherare il suo doppio gioco: così è finito in manette con l’accusa di favoreggiamento.