De Magistris torna a Salerno
e prepara il terreno per le regionali

De Magistris torna a Salerno e prepara il terreno per le regionali
di ​Giovanna Di Giorgio
Sabato 12 Maggio 2018, 06:40
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È già tutto proiettato, Dante Santoro, alle prossime elezioni amministrative. Quando, come ha fatto Luigi de Magistris a Napoli, restituirà a Salerno un «lungomare liberato». Ma, soprattutto, porterà a compimento, dice il giovane consigliere comunale che aspira alla fascia tricolore, «un processo di liberazione iniziato in città con il referendum costituzionale». E scandito, sottolinea, dalle tappe salernitane del sindaco arancione. Che oggi torna nella città di Arechi per la terza volta.

L’occasione è la partecipazione a La fabbrica delle idee, l’iniziativa ideata da Santoro e in programma al museo diocesano dalle 9,30 per radunare i protagonisti di storie vincenti della Campania. Ma de Magistris, nel pomeriggio, farà pure tappa a Eboli, per presentare il suo libro “La città ribelle” e pure per inaugurare una sede dell’Agorà deMa. Del resto, «il sindaco ha già detto che alle Europee ci sarà un impegno diretto del movimento», spiega Santoro. Che, però, glissa su quello che sembra essere il vero obiettivo delle visite del primo cittadino di Napoli: sondare e preparare il terreno in vista delle prossime elezioni regionali. Battaglia in cui lo stesso Santoro, tra i primi a portare il simbolo di deMa in un consiglio comunale, potrebbe giocarsi la sua chance verso palazzo Santa Lucia. Il consigliere porta il discorso sul presente: «de Magistris rinnova con la sua venuta il gemellaggio che portiamo avanti ormai dalla battaglia referendaria. È il terzo incontro a Salerno in tre anni – dice - segno che continua la sintonia. Ed è anche un segnale di attenzione verso il territorio e verso le reciproche esperienze: noi a Salerno come opposizione, un’opposizione che però realizza e lancia tematiche, loro a Napoli come forza di governo, come esempio per chi vuole governare il territorio dicendo basta a certe dinamiche della vecchia politica e andando avanti con un ordine di priorità che risponde alle esigenze delle persone e non dei partiti o dei comitati d’affari».

Il percorso, insomma, è tracciato. E tutto lascia presagire che il connubio con de Magistris non si esaurirà. Tanto più che momenti d’incontro e confronto non mancano: «Alle assemblee napoletane – racconta Santoro - commentiamo anche l’attualità e le gesta di qualche politico locale. Soprattutto si parla di ciò che accade, quindi lui è aggiornato sulla ribellione propositiva che portiano avanti a Salerno». Città che Santoro non ci sta a sentir definire deluchiana: «Questo è il territorio di tante persone libere che hanno voglia di dire la loro e dire basta a certe logiche. E lo diranno anche stavolta con la presenza al museo diocesano. Ricordo l’iniziativa per il referendum, che qualcuno pensava di militarizzare, dove la gente è venuta in massa, come pure l’anno scorso all’inaugurazione della sede deMa a Salerno. La città – incalza Santoro - è vogliosa di nuove esperienze, di storie diverse rispetto a quelle che viviamo in questi anni, che vedono il nome di Salerno infangato da una politica che non fa bene al territorio». E, sempre nel segno di de Magistris, guarda avanti: «Ho fatto una promessa: quando governerò la città tutelerò il lungomare dal degrado, come fatto a Napoli con il lungomare liberato. Sarà il mio primo atto da sindaco del popolo salernitano. Popolo pronto per un’esperienza nuova. Porterò a compimento quel movimento di liberazione iniziato con la battaglia referendaria che, personalizzata, ha costituito una sconfitta senza precedenti per la famiglia De Luca».
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