De Luca: «Di Maio premier?
Mi vengono i brividi»

De Luca: «Di Maio premier? Mi vengono i brividi»
di Rossella Grasso
Martedì 8 Maggio 2018, 13:02 - Ultimo agg. 13:57
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«Per due mesi Di Maio ha tenuto inchiodata l'Italia alla sua pretesa di voler fare il presidente del Consiglio. È stato un atto irresponsabile». Parola di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, a margine 
di un convegno sui fondi europei investiti per il polo universitario di San Giovanni a Teduccio. Per De Luca, Di Maio ha mostrato di avere la pretesa di fare il premier, «che puo' avere una persona con il 50% dei voti non il 
35%.. Per due mesi siamo stati inchiodati a una posizione pregiudiziale dei 5 Stelle: o Di Maio premier o non si discute - ha affermato - un atto irresponsabile».

«In 48 ore hanno cambiato linea, ma è arrivata tardi, resta il problema della coerenza programmatica dei 5 Stelle. Questa situazione di blocco  - ha sottolineato - è determinata dalla pretesa dei 5 Stelle di mettere davanti alla discussione la presidenza del consiglio da dare a Di Maio». Per De Luca, Matteo Renzi non ha sbagliato. «Non era 
proponibile Di Maio premier, dopo anni di aggressioni verbali demagogia e stupidaggini - ha evidenziato - Ci voleva una figura terza di garanzia. Non si poteva votare Di Maio premier. Vengo da decenni di esperienza nella pubblica amministrazione e ancora oggi fatico. Invidio chi, come Di Maio, che non ha mai calcato neanche un Consiglio comunale, si candidi a fare il presidente del Consiglio, mi vengono i brividi addosso». Serve una figura 
che «si confronti con la Merkel, la Bce, con competenza ed esperienza per governare un Paese come l'Italia da 60 milioni di cittadini». 

Poi l'affondo al suo partito. «Il Pd ha il problema di definire con nettezza il suo profilo programmatico. Se domandiamo a un cittadino il Pd oggi cosa è, il 99% dice non lo so. E l'1% per sfotterci ci chiederà: c'è ancora il Pd? Il Pd in alcuni territori del Sud è penoso. Con umiltà e chiarezza, bisogna decidere cosa è il Partito Democratico. Per me è il lavoro e la sicurezza. Sul primo continuiamo a balbettare, dovrebbe essere il primo punto del programma creare lavoro per giovani del Sud». «La sicurezza urbana è una priorità assoluta - ha proseguito 
- È sconcertante che il Pd non parli il linguaggio delle persone normali. Se ho paura a camminare in città, la politica la butto a mare, le ideologie. Poi c'è la sburocratizzazione, il codice appalti che va tolto di mezzo, il problema giustizia in un paese in cui il diritto è calpestato - ha concluso - Se il Pd ce la fa, farà una campagna elettorale difficile, altrimenti sarà un bagno di sangue». Per De Luca invece la posizione di Mattarella durante le consultazioniè di «assoluta ragionevolezza e responsabilità nei confronti dell'Italia». 
 

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