Serena Autieri: «Io e Tosca D'Aquino, escort da ridere»

Serena Autieri, da mercoledì all'Ambra Jovinelli
Serena Autieri, da mercoledì all'Ambra Jovinelli
Domenica 29 Aprile 2018, 16:21 - Ultimo agg. 17:20
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«Questa volta niente moglie, niente principessa. Finalmente interpreto una escort. Anzi, come diciamo in scena, proprio una zocc...». Ride Serena Autieri, perché dopo una stagione di grandi donne e storie drammatiche, dal musical sulla principessa Spencer Diana & Lady D a La sciantosa in cui rilegge Elvira Donnarumma, «'a capinera napulitana», regina indiscussa dei cafè chantant d'inizio 900, fino a Rosso napoletano ambientato durante le Quattro Giornate di Napoli, questa volta tirerà fuori tutta la sua verve e comicità.

Dal 3 al 13 maggio sarà infatti all'Ambra Jovinelli di Roma protagonista con Tosca D'Aquino di Ingresso indipendente, prima commedia scritta per il palcoscenico da Maurizio De Giovanni (il papà del Commissario Ricciardi e dei Bastardi di Pizzofalcone), per la regia di Vincenzo Incenzo, che tra risate, equivoci e sentimenti è già alla terza ripresa. «A ben guardare, in realtà un fil rouge tra tutti questi ruoli esiste - racconta la Autieri - Pur con storie diverse, a volte molto drammatiche e combattute, c'è una sana follia, una leggerezza che lega queste donne, anche in Carmela di Rosso napoletano, ragazza madre che si innamora di un soldato tedesco». Questa volta la Autieri in scena veste i panni di Rosalba, escort e mantenuta di Ludovico, uomo sposato, che ogni volta per i loro incontri si fa prestare l'appartamento da Massimo, quarantenne impiegato nella sua azienda che spera in una promozione.

«Rosalba ricorda un po' Irma la dolce, della grande Shirley MacLaine - prosegue l'attrice - È una escort, la prima che interpreto nella mia carriera. In realtà ha studiato, è logopedista. Poi ha scelto una scorciatoia e si fa mantenere. Anche se, come chi decide di vendere il proprio corpo, ha voglia di guardare il mondo da altri occhi. Per me, finalmente è l'occasione per sfogarmi, tirare fuori tutta la mia anima napoletana di fuoco e brio». Il tarlo di Rosalba però è capire perché l'amante continui a prenderla in giro. Così, una sera, Massimo se la ritrova in casa, decisa a non andarsene per costringere Ludovico a lasciare la moglie Giuliana, dopo anni di promesse non mantenute. Massimo è in grande difficoltà, anche per l'arrivo della fidanzata Valeria, interpretata da Tosca D'Aquino, donna diffidente e moralista, che attende l'ambita promozione per sposarlo, ma intanto lo tradisce con l'idraulico. Parte così una girandola di confronti ed equivoci (nel cast anche Giovanni Scifoni, Biancamaria Lelli, Massimiliano Franciosa e Fioretta Mari), dove non tutto è come sembra. Anzi.

«È un po' questa la morale della storia - prosegue la Autieri - E quando alla fine Rosalba e la moglie di Ludovico si incontreranno su una panchina, si scoprirà la forza di una donna che nonostante tutto perdona e la voglia di farcela, anche in altro modo, dell'altra».
Soprattutto, per una volta la risata è decisamente donna, con la Autieri mattatrice insieme alla D'Aquino a smentire l'idea che bellezza e comicità non possano andare d'accordo. «De Giovanni ha voluto scrivere uno spettacolo proprio per due donne - conclude lei - Occasione rara. Spero capiti sempre più spesso e che, anzi, sia un cambiamento di passo per il nostro teatro».
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