La Guardia Svizzera suona per Ratzinger, il Papa emerito compie 91 anni

La Guardia Svizzera suona per Ratzinger, il Papa emerito compie 91 anni
di Franca Giansoldati
Lunedì 16 Aprile 2018, 19:50 - Ultimo agg. 17 Aprile, 18:41
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Città del Vaticano – Festicciola in famiglia, con tanto di torta e dolci bavaresi, per il Papa emerito Joseph Ratzinger che oggi ha compiuto 91 anni. Un bel traguardo che nel monastero sul colle vaticano dove Benedetto XVI vive da 5 anni in silenzio e rispettando il voto di una vita quasi monastica, è stato accolto festosamente. Per un giorno l’atmosfera tranquilla di tutti i giorni, scandita dal ritmo quotidiano della preghiera, della passeggiata, degli studi,  ha lasciato spazio ad un andirivieni di messaggi che gli sono stati recapitati per gli auguri. I primi sono stati quelli di Papa Francesco accompagnati dall’ affetto e dall’amicizia costruiti in questi anni. Nella casa di mattoni rossi dalla quale si gode un panorama invidiabile in questi giorni è arrivato anche il fratello don Georg. In serata, la banda musicale della Guardia Svizzera è salita sul colle per eseguire alcuni brani e così al Monastero Mater Ecclesiae sono risuonati alcuni brani classici, alcune musiche bavaresi e la musica celebre del buon compleanno. La sala stampa vaticana si è limitata ad informare che questa mattina presto, Papa Francesco ha celebrato la messa a Santa Marta per Benedetto XVI.

Le condizioni di salute del pontefice emerito sono complessivamente buone, tenendo conto che ormai cammina con l'ausilio di un carrellino. Ogni pomeriggio però non si perde la sua passeggiata quotidiana fino alla Madonna di Lourdes, sul colle Vaticano. Il segretario monsignor Georg Ganswein ha sintetizzato il quadro fisico con una battuta. « La testa sta benissimo ma le forze fisiche sono un pò diminuite»

Joseph Ratzinger è  nato il 16 aprile 1927 a Marktl am Inn, un piccolo paesino della Baviera, immerso nel verde, in una famiglia di modesta estrazione e di profonda fede. Suo padre era un gendarme e la mamma una cuoca. E’ stato eletto Papa il 19 aprile 2005 dopo solo quattro scrutini. La sua rinuncia è arrivata dopo un lungo periodo di scandali finanziari e gestionali l’11 febbraio 2013. La motivazione che diede ai cardinali riuniti in concistoro è che le sue forze venivano progressivamente meno e non riusciva più a garantire alla Chiesa una buona gestione. Da allora si è ritirato alla vita privata, prestando giuramento di fedeltà al nuovo pontefice con il quale ha costruito legami di autentica fraternità.

Quando Benedetto XVI fu eletto, nella scia delle polemiche alimentate soprattutto dai giornali tedeschi, pesava il passato della infanzia trascorsa sotto il Reich, dimenticando che anche la famiglia Ratzinger fu colpita direttamente dagli orrori del nazismo e dalla macchina di morte del regime contro i malati o i difettosi. Un cugino di primo grado di Ratzinger, di qualche anno più giovane, nato con la sindrome di Down, nel 1941 fu prelevato da casa da un giorno all’altro. Le disposizioni di Hitler erano chiare, i figli handicappati  non potevano rimanere con i propri genitori. La famiglia Ratzinger davanti a questa imposizione cercò di ribellarsi ma le proteste non riuscirono a impedire questo episodio che ha sempre segnato nel profondo il futuro Papa. Questo episodio, una tragedia per i Ratzinger, fu rivelato da Brennan Pursell, uno storico americano, docente alla DeSales University in Pennsylvania  in un libro: An Intimate Portrait of the Pope and His Homeland e confermato anche dallo stesso Papa emerito.



 
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