San Vito Lo Capo, 2mila firme contro il porto turistico

San Vito Lo Capo, 2mila firme contro il porto turistico
di Lara Sirignano
Sabato 14 Aprile 2018, 18:36 - Ultimo agg. 15 Aprile, 11:34
3 Minuti di Lettura
La sorpresa - brutta, a dire dalla reazione dei cittadini - è arrivata quando un avviso pubblicato sull’albo pretorio del Comune ha reso nota la richiesta, fatta da una società trapanese, di realizzare un porto turistico con concessione per 48 anni a San Vito Lo Capo, “perla” naturalistica della Sicilia. Acqua cristallina, coste incontaminate e anni di politica attenta alla salvaguardia del territorio ne hanno fatto una delle mete più ambite della parte occindentale dell'isola in cui ogni stagione finiscono per darsi appuntamento oltre 20mila vacanzieri. 

Ma cos’è è che ha allarmato operatori turistici, popolazione, l’attuale sindaco Matteo Rizzo e gli operatori commerciali? Il sospetto è che dietro il restyling del porto, sulla cui necessità tutti convengono, si nasconda lo spettro di una maxispeculazione edilizia che finirebbe per snaturare la costa e privatizzare di fatto la fruizione di spiaggia e mare. 

Ma andiamo con ordine: a chiedere la concessione è una srl con sede a Trapani, la Marina Bay, 50mila euro di capitale per un progetto del valore di circa 40milioni. Oltre al rifacimento del make-up del porto, che di fatto ne amplierebbe la fruizione di soli 20 posti barca, infatti si prevede la realizzazione di un mega hotel a 4 piani con piscine e 90 posti letto, una passeggiata sul lungomare privata, un parcheggio sotterraneo e decine di appartamenti e villette: tutto a ridosso di una spiaggia che, di fatto, diventerebbe di uso esclusivo.

“Il porto nuovo - spiega Nino Ciulla, operatore turistico e candidato sindaco grillino alle prossime comunali del 10 giugno a San Vito - rappresenterebbe un pericoloso cavallo di Troia che potrebbe portare a una invasione di cemento”.

Dopo la pubblicazione dell’avviso, che per legge dà la possibilità a chiunque abbia interesse di presentare proposte e eventuali opposizioni entro 30 giorni, la popolazione di San Vito si è organizzata. In pochi tempo sono state raccolte oltre 2000 firme contro quello che viene visto come una pericoloso sfregio a un territorio finora protetto.

La richiesta di concessione, nel frattempo, è stata presentata ai tecnici dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente che dovrà convocare conferenze di servizi tra tutti gli enti interessati - Comune, Capitaneria di Porto, Soprintendenza e Demanio - per cercare un’intesa che, per legge, dovrebbe essere raggiunta all’unanimità.

La Marina Bay ha chiesto la disponibilità di 115mila metri quadrati: 65 mila di mare, 43mila di territorio demaniale e 8mila di terreno comunale. L’opera porta la firma dell’ingegnere Pietro Ferrera, noto per  avere ristrutturato il porto turistico di Marsala, e, dicono in paese, con buone entrature negli ambienti politici della Regione.

Cementificazione selvaggia ma non solo. Chi si oppone alla concessione ha anche altri timori.  “Come farebbe una piccola società trapanese a realizzare strutture simili?” ci si chiede. Il rischio, per molti, è che, dopo l’approvazione, il progetto venga rivenduto a speculatori stranieri con ben altre capacità economiche o, come spesso accaduto in Sicilia, che intascati i fondi pubblici previsti per la realizzazione, improvvisi impedimenti legati all’impatto ambientali o problemi economici della ditta blocchino i lavori e un’area attualmente libera e destinata a cittadini turisti si trasformi in uno dei tanti cantieri eterni dell’Isola. 

“Il progetto ci ha lasciati stupefatti - spiega Ciulla - Il Consiglio Comunale, riunitosi poco dopo l’avviso, ha immediatamente approvato un documento con cui ha bocciato la richiesta”.

Cosa accadrà, comunque, è tutto da vedere. La legge prevede che per l’approvazione debba esserci l’unanimità dei soggetti interessati. E sullo sfondo, con un peso non secondario, ci sono le prossime elezioni comunali. Se il candidato grillino annuncia battaglia, col sostegno di larga parte dei cittadini, dei commercianti e degli operatori turistici, non sono chiare le posizioni degli altri due candidati, entrambi esponenti di liste civiche di centrodestra.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA