Dottoressa anti-vaccino radiata dall'Ordine dei medici: «Ma continuerò a curare»

Dottoressa anti-vaccino radiata dall'Ordine dei medici: «Ma continuerò a curare»
Giovedì 12 Aprile 2018, 13:43 - Ultimo agg. 13 Aprile, 10:41
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Un altro medico no-vax radiato dall'Ordine di Milano. Dopo Dario Miedico, l'Omceo guidato da Roberto Carlo Rossi ha radiato anche Gabriella Maria Lesmo, nota per le sue posizioni molto critiche sui vaccini. Specializzata in anestesiologia, rianimazione e pediatria, iscritta all'Albo dei medici di Milano ma da tempo attiva in Svizzera, a Bellinzona, Lesmo era coinvolta in un procedimento avviato dall'Ordine «dopo l'arrivo dei primi esposti un anno e mezzo fa», conferma Rossi.

Le motivazioni della radiazione non sono note «dal momento che devono ancora essere depositate. Inoltre la Lesmo può far ricorso in Cceps (Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie) e in Cassazione, dunque ci riserviamo un intervento al termine della procedura», dice Rossi. Intanto Lesmo su Facebook annuncia in un post l'intenzione di fare ricorso. Soddisfazione per la decisione da Roberto Burioni, ordinario di Microbiologia e Virologia e direttore della Scuola di specializzazione presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, da tempo impegnato sui social contro le fake news sui vaccini. «Buone notizie - twitta - un altro passo avanti verso la civiltà».

«Nessuno può impedirmi di essere un medico né di continuare a curare, guarire, consolare tutti coloro che me lo chiederanno». Con queste parole Gabriella Maria Lesmo, dottoressa nota per le sue posizioni molto critiche sui vaccini, annuncia in un post su Facebook l'intenzione di presentare ricorso contro la radiazione disposta dall'Ordine dei medici di Milano. «Un caldo ringraziamento e infinita riconoscenza a tutti coloro che da molti mesi impegnano tempo e pensieri per supportarmi - scrive - e ai tantissimi che in questi ultimi giorni mi hanno difeso e, in queste ore, consolato. Punire la libertà di esprimere liberamente le proprie opinioni su farmaci in contesti pubblici ed impedire la libertà di giudizio ai medici è indegna di un paese democratico e civile», sostiene Lesmo. «Privare del permesso di lavoro una professionista che per più di 38 anni ha esercitato in contesti pubblici e privati senza una sbavatura, per di più madre vedova di un ragazzo disabile per causa iatrogena, qualifica chi lo ha fatto. Mi difenderò nelle sedi opportune - promette Lesmo - senza coltivare rabbia o rancore, ma non farò sconti a nessuno. Nessuno può impedirmi di essere un medico né di continuare a curare, guarire, consolare tutti coloro che me lo chiederanno», conclude. Un post cui seguono molti attestati di solidarietà.

 

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