Pompei, il guru del cashemere
scommette sulla «buffer zone»

Pompei, il guru del cashemere scommette sulla «buffer zone»
di Susy Malafronte
Giovedì 12 Aprile 2018, 13:02
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Pompei. Brunello Cucinelli re del cashmere e mecenate. La Pompei «nuova», che il 20 aprile lo nominerà cittadino onorario, sarà ridisegnata grazie alle sue sponsorizzazioni. Grazie al brand Pompei, da poco immesso sul mercato mondiale, la città degli Scavi e del Santuario si identificherà in un pullover di Cucinelli dal costo di 1500 euro. È stato il suo amore per Pompei a spingere l'imprenditore a dare alla sua ultima creazione di cashmere il nome della città archeologica. Un grande amore che, a breve, si consacrerà con un finanziamento di un'opera per la riqualificazione della «buffer-zone», l'area che circonda il Parco archeologico al centro di progetti di riqualificazione. Da qui la decisione del sindaco Pietro Amitrano di consegnare la cittadinanza onorario al potenziale mecenate.
«La bellezza salverà il mondo»: questa massima è stata scritta quasi due secoli fa da Fedor Dostoevskij, ma potrebbe benissimo appartenere a un personaggio di oggi che sembra però essere stato catapultato dal Rinascimento direttamente nel nuovo Millennio. Perché Brunello Cucinelli, prima ancora che il re mondiale del cashmere a colori, rappresenta la versione moderna del perfetto mecenate.

Lui ama definirlo «capitalismo etico» ma, nei fatti, si traduce in un nuovo modo d'intendere il lavoro e l'imprenditoria. Un modello pensato, nato e cresciuto nel borgo umbro di Solomeo dove, dal 1985, Cucinelli s'impegna per rendere il lavoro più umano, mettendo la persona al centro di tutto. «Dare all'impresa un senso che vada oltre il profitto e reinvestire per migliorare la vita di chi lavora, per valorizzare e recuperare le bellezze del mondo», questo è il Cucinelli-pensiero. Dopo l'imponente intervento di restauro e messa in sicurezza della città archeologica, finanziato dall'Unione Europea per 105 milioni di euro, la Pompei fuori le mura ha bisogno di soldi per realizzare servizi di accoglienza e arredi urbani. In mancanza di fondi pubblici Pompei apre le porte ai mecenati e lo fa grazie all'Art bonus, la legge varata da Franceschini, che garantisce sgravi fiscali fino al 65 per cento a chi compie donazioni per il patrimonio culturale italiano. Cucinelli, così, ha strizzato l'occhio ad uno dei patrimoni culturali italiani più famosi al mondo. E se non interverrà direttamente in aiuto di una domus, di certo contribuirà ad eliminare il degrado in cui attualmente versa la Pompei moderna.

La nuova Pompei ha bisogno di strade nuove, arredo urbano, impianto di illuminazione e servizi di accoglienza. L'ideatore del maglione «Pompei» investirà in uno, o più, di questi progetti. Non c'è ancora nulla di definito, certo. Però il primo passo è stato fatto: dal 20 aprile il mecenate Cucinelli sarà cittadino onorario della Pompei che tanto ama. E chi meglio di un cittadino facoltoso, può avere a cuore le sorti della sua città fino al punto di sponsorizzare imponenti interventi di riqualificazione? Stessa cosa potrebbe fare per la vicina Torre Annunziata: sabato 21 aprile infatti lo stilista riceverà dalle mani del sindaco Vincenzo Ascione le chiavi della città oplontina. Pompei e Torre Annunziata, infatti, sono legate dal doppio filo dei siti archeologici e della buffer zone da riqualificare in nome di un turismo che ha bisogno di essere accolto in ambienti confortevoli e funzionali.
 
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