Napoli, arancioni al bivio: rimpasto e nomine per arginare il M5S

Napoli, arancioni al bivio: rimpasto e nomine per arginare il M5S
di Luigi Roano
Domenica 18 Marzo 2018, 10:59
3 Minuti di Lettura
La sensazione è che in demA - a iniziare dal suo fondatore, il sindaco Luigi de Magistris - quel futuro che sembrava avere le porte spalancate e colorate di arancione non sia più così foriero di grandi aspettative. L'onda grillina ha tolto spazio e certezze, così a de Magistris non resta che ripartire dal rilancio di Napoli - con la nomina dei manager delle partecipate a iniziare da Anm e dal rimpasto di giunta - per arrivare al congresso di demA di maggio con vista sulle Europee e da lì dare il senso di una nuova svolta. Il progetto di candidatura alle Regionali nel 2020 è quello che più intriga ma si è complicato molto dopo il 4 marzo. In questo senso le Europee dell'anno prossimo con il sindaco candidato non sono una ipotesi da escludere a priori.
 
Procediamo con ordine. Da Napoli, il luogo dove de Magistris ha vinto due volte. Entro 48 ore il sindaco ha ribadito che nominerà il nuovo amministratore di Anm che succederà al dimissionato Ciro Maglione. Il quadro degli aspiranti ormai è pubblico, resta forte la sensazione che in pole position ci siano Nicola Pascale, capostaff dell'assessore ai Trasporti Mario Calabrese, e Vincenzo Molisso, ex commissario del Clp, il consorzio che fornisce i servizi di trasporto pubblico nella provincia di Caserta. De Magistris poi - tirato il sospiro di sollievo dopo l'accordo con il Governo per il debito con il Cr8 con un risparmio di oltre 65 milioni - metterà «in sicurezza la giunta». Il rimpasto era previsto per gennaio, poi l'avvicinarsi delle Politiche e l'incertezza che ha caratterizzato quella fase legata al dilemma sul «se scendere in campo o meno» ha fatto desistere il sindaco. Ora però c'è da rispondere all'onda grillina con forze fresche in giunta e nuove idee rompendo lo schema utilizzato fino a oggi per tenere in piedi il collage politico della giunta. Per esempio, sembra già fuori da Palazzo San Giacomo la «verde» Maria D'Ambrosio, un corpo estraneo che non ha mai realmente legato con il resto della giunta. Non significa che i Verdi resteranno fuori però il sindaco potrebbe chiedere un nome - diciamo così - condiviso. Una rinfrescata al welfare è obbligatoria oltre che necessaria. Roberta Gaeta si impegna ma è sotto la lente di ingrandimento, alla vigilia del congresso di demA e delle Europee serve un profilo politicamente più marcato. La D'Ambrosio e la Gaeta sono assessori a rischio mentre sembra avere recuperato terreno Alessandra Sardu in quota Riformisti democratici. Raccontano dal Municipio che è molto presente nei suoi uffici e si sta muovendo in maniera più decisa. Staremo a vedere cosa deciderà il sindaco. Veniamo al congresso di demA, previsto per maggio, dove già si sa che il fratello del sindaco Claudio non si candiderà alla segreteria. Anche questa sembra essere una mossa per sminare le accuse di familismo che potrebbero piovere sul sindaco. E sì che nel M5S sono molto sensibili a queste tematiche. Nel cerchio magico del sindaco che potrebbe prendere il posto di de Magistris junior? Dipendesse dall'ex pm al massimo due persone: vale a dire l'assessore all'Urbanistica Carmine Piscopo, l'ideologo del Movimento che sta organizzando la lista per le Europee con Diem25 di Varoufakis, e il vicesindaco Raffaele Del Giudice. Il candidato principale è Piscopo perché Del Giudice - come anticipato da Il Mattino - dovrebbe rivestire il ruolo di reggente al Comune in caso di candidatura del sindaco alle Regionali del 2020 per poi essere a suo volta il candidato di demA alle Comunali del 2021. Il profilo di Del Giudice - con de Magistris lontano da Palazzo San Giacomo - sarebbe gradito a molta parte del Pd post-renziano, e in grado di catturare molte simpatie nel mondo ambientalista e movimentista. Piscopo è di profilo più squisitamente «movimentista» e ha partecipato alla costruzione di demA fin dal primo momento. A maggio il ticket de Magistris presidente di demA e Piscopo numero due, con una segreteria allargata a tutti i movimenti, potrebbe essere la soluzione per affrontare il futuro politico che a oggi è pieno zeppo di stelle, quelle del Movimento fondato da Beppe Grillo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA