Guerriglia urbana con tegole e bottiglie, la denuncia: «A Napoli l'ira di un residente contro le babygang»

Guerriglia urbana con tegole e bottiglie, la denuncia: «A Napoli l'ira di un residente contro le babygang»
di Melina Chiapparino
Sabato 17 Marzo 2018, 16:59 - Ultimo agg. 18 Marzo, 10:53
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Guerriglia urbana nel centro storico di Napoli, dove i residenti si sentono sempre più ostaggio delle violenze di baby bang spavalde e prepotenti. L’ultimo episodio è avvenuto questa notte in vicoletto II San Giovanni Maggiore, alle spalle della basilica e del largo omonimi, punti di ritrovo per la movida dei giovanissimi nel fine settimana.

«Nel vicoletto, noto anche come "Vico piscio" - spiega Fabrizio Caliendo fondatore del Kestè e attivista civico che denuncia la vicenda sulla sua pagina Facebook – un residente ha assistito all’ennesimo violento pestaggio di un ragazzo ad opera di una gang ed ha cominciato a lanciare tegole dal tetto della Basilica di San Giovanni Maggiore per per fermare l’aggressione».
 

 

Nel giro di una manciata di secondi, come racconta Caliendo, i ragazzini del gruppo aggressore, hanno risposto alle tegole lanciando a loro volta delle bottiglie di vetro contro il residente ed anche alcuni passanti, si sono ritrovati in mezzo ad una specie di guerriglia urbana che è durata alcuni minuti, finché la babygang non è scappata via. «Sono riuscito a calmare il residente ma tutti gli abitanti sono esasperati - continua Caliendo - prima nel vicoletto c'era solo l’inciviltà di chi urinava in strada ma adesso la situazione é diventata pericolosa perché queste gang hanno preso possesso del vicolo e chiunque può essere infastidito o addirittura diviene il bersaglio di rapine e aggressioni fisiche così che i residenti diventano le vittime privilegiate di tutta questa violenza».

Da tempo, i cittadini del quartiere si lamentano della scarsa illuminazione, dello spaccio e delle cattive abitudini dell'utenza della notte ma la situazione non fa che degenerare salvo piccole soluzioni improvvisate dai privati, come lo staff del Kestè che pulisce con una pompa ad acqua ogni mattina ed ogni sera il vicoletto. «Serve luce, servono bagni pubblici e servizi, serve maggiore tutela e sicurezza- conclude Caliendo che è stato impegnato in progetto culturali per riqualificare la zona - tutto questo è noto ed è già stato riportato alle autorità competenti prima che possa esplodere una escalation di violenza e problemi questo è il nostro grido di allarme importante». Il ragazzo, di 26 anni napoletano, che ha riferito alla polizia di essere stato aggredito senza un motivo apparente nel vicoletto, è stato assistito all’ospedale Loreto Mare riportando una contusione alla spalla.

 

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