Il cordoglio di amici e colleghi. La Nasa: «Un ambasciatore della scienza»

Il cordoglio di amici e colleghi. La Nasa: «Un ambasciatore della scienza»
Mercoledì 14 Marzo 2018, 11:25 - Ultimo agg. 11:28
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 «Un ambasciatore della scienza». Così l'ente spaziale americano, la Nasa, ha salutato il lavoro e la vita dell'astrofisico Stephen Hawking, scomparso alle prime ore di oggi. «Le sue teorie hanno sbloccato un universo di possibilità che noi e il mondo stiamo esplorando», si legge in un messaggio su Twitter.

 La premier britannica Theresa May ha reso omaggio all'astrofisico Stephen Hawking, scomparso alle prime ore di oggi, definendolo una «mente brillante e straordinaria, uno dei grandi scienziati della sua generazione». In una dichiarazione, la May ha sottolineato «il suo coraggio, il suo humour e la sua determinazione a prendere il massimo dalla vita. Il suo lascito non verrà dimenticato», ha concluso.

 «Quello che mi ha sempre colpito di più è la caratteristica formidabile di lui come uomo, la dimostrazione vivente che il pensiero trascende la materia». Così ha commentato Nichi D'Amico, il presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), la scomparsa di Stephen Hawking. «È diventato uno dei principali studiosi di cosmologia del mondo, nonostante le sue difficili condizioni fisiche», aggiunge D'Amico. Uno dei suoi contributi scientifici più importanti è stato senza dubbio il grande lavoro sui buchi neri e sulla radiazione che prende il suo nome, la radiazione di Hawking, che lo ha reso celebre.

«Le sue indagini e le sue eccezionali doti intellettuali ci hanno permesso di gettare una nuova luce sull'universo», dichiara il presidente dell'Inaf all'Ansa. «È anche grazie a lui e alla sua incessante attività di divulgazione al pubblico se oggi concetti come 'buco nerò o 'spazio-tempò ci sono più familiari».
D'Amico aggiunge che un altro aspetto interessante è che spesso nei lavori di Stephen Hawking si affronta il tema di un creatore o di un atto creativo per l'origine dell'universo. Hawking si è sempre dichiarato agnostico e ha sempre sostenuto che non è necessario un creatore per spiegare la nascita del cosmo, «ma si poneva ugualmente il problema, e questo è interessante», conclude Nichi D'Amico.



 
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