Niente stupro, 20enne prosciolto:
«Mio figlio trattato da mostro»

Niente stupro, 20enne prosciolto: «Mio figlio trattato da mostro»
di Carmela Santi
Mercoledì 14 Marzo 2018, 06:40
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Fu definito il mostro, il ragazzo dai modi gentili che improvvisamente si era trasformato nel carnefice approfittando della sorella, poco più che sedicenne del suo migliore amico. A distanza di oltre un anno e mezzo dall’inizio della drammatica vicenda, per A. M. ventenne di Vallo della Lucania, finisce l’incubo. Non ci fu violenza sessuale. Il sostituto procuratore Ivan Niglio a seguito di incidente probatorio ha chiesto l’archiviazione del procedimento penale aperto dalla Procura della Repubblica di Vallo a carico del ragazzo, all’epoca dei fatti appena maggiorenne. 

Era il 6 luglio del 2016. La ragazza dopo aver trascorso la serata ad una festa di compleanno si presenta al pronto soccorso dell’ospedale San Luca raccontando di essere stata vittima di abusi sessuali. Una descrizione minuziosa e dettagliata della violenza appena subita da parte del ragazzo di soli due anni più grande di lei. A nulla, aveva raccontato la ragazza, erano valse le sue urla di dolore. L’amico del fratello durante una festa di compleanno a cui erano stati entrambi invitati le aveva strappato per sempre l’innocenza e la serenità di una sedicenne. Nulla di vero. La ricostruzione della ragazza alla luce delle indagini svolte e dell’incidente probatorio chiesto dallo stesso sostituto procuratore Niglio non ha convinto gli inquirenti. Nessun mostro, nessuna violenza sessuale. Per il giovane sono cadute tutte le accuse. Il ragazzo oggi studente universitario ha trascorso gli ultimi mesi nell’inferno.

Ora il procedimento è stato archiviato. Comprensibile la gioia della famiglia: «Non auguriamo a nessun genitore di attraversare il tormento che abbiamo provato negli ultimi mesi - le parole dei genitori del ragazzo - vedere nostro figlio massacrato e giudicato dall’opinione pubblica come un mostro è stato un dolore che non si può descrivere. Ora dobbiamo andare avanti».
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