Chi era Luigi Necco, il giornalista a tutto campo noto non solo per 90° Minuto

Chi era Luigi Necco, il giornalista a tutto campo noto non solo per '90° Minuto'
Chi era Luigi Necco, il giornalista a tutto campo noto non solo per '90° Minuto'
Martedì 13 Marzo 2018, 09:36 - Ultimo agg. 09:54
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Aveva un linguaggio forbito, ma non disdegnava l'utilizzo di localismi, specialmente nel fortunato e lungo periodo in cui fece parte della squadra di 90° Minuto. La lunga carriera di Luigi Necco, morto oggi a 83 anni, non comprende però solo l'esperienza in una delle trasmissioni televisive più fortunate di sempre: limitarsi a quello non renderebbe onore ad un giornalista e scrittore che aveva diversi interessi e sapeva coltivarli molto bene.



Nato a Napoli nel 1934, dopo aver studiato all'odierna Università L'Orientale, iniziò a scrivere sul Corriere di Napoli e poi entrò in Rai, dove dopo aver lavorato per il giornale radio approdò sul piccolo schermo. Per 15 anni, dal 1978 al 1993, fece parte della squadra di Paolo Valenti a 90° Minuto, con collegamenti dagli stadi San Paolo di Napoli e Partenio di Avellino. Molti lo ricorderanno sicuramente circondato dai tifosi a fine partita o per le espressioni come «Milano chiama, Napoli risponde». A lui è attribuito anche il merito di aver fatto diventare globale la definizione del gol di Maradona contro l'Inghilterra ai Mondiali di Messico 1986 come «La mano de Dios».



Appena tre anni dopo il suo esordio a 90° Minuto, Necco fu vittima di un attentato di camorra dopo aver svolto un'inchiesta sul boss Raffaele Cutolo e sui suoi presunti rapporti d'amicizia con i dirigenti dell'Avellino, in particolare il presidente Antonio Sibilia, che gli aveva portato una medaglia durante un processo. Quell'intromissione non era stata gradita né da Cutolo, né dal suo fidato luogotenente Vincenzo Casillo, che il 29 novembre 1981 inviò in un ristorante tre sicari che lo gambizzarono.

Prima di lasciare 90° Minuto, Necco condusse anche la trasmissione culturale Parlato Semplice, poi si dedicò ad una delle sue passioni di sempre, l'archeologia, con la rubrica L'occhio del Faraone. Nelle centinaia di documentari e servizi svolti, una menzione speciale va fatta per il tesoro di Troia scoperto da Schliemann nel 1873 e trafugato durante la Seconda guerra mondiale, mentre i tedeschi erano convinti fosse andato distrutto durante i bombardamenti su Berlino: con le sue ricostruzioni, Necco riuscì a individuarlo in un Europa dell'Est divisa dalla Cortina di Ferro.



Nel 1997 Necco condusse per qualche mese la trasmissione Mi manda RaiTre al posto di Antonio Lubrano, prima di essere eletto come consigliere comunale a Napoli con i Ds. Dopo la pensione, Necco continuò a lavorare ancora su un'emittente locale, Teleoggi Canale 9, poi andò a Mediaset per curare le dirette dai campi della Serie A per Buona Domenica, per volere di Maurizio Costanzo.
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