Cinque volontari diventano alfieri della Repubblica: c'è Ciro, l'eroe di Ischia

Cinque volontari diventano alfieri della Repubblica: c'è Ciro, l'eroe di Ischia
Lunedì 12 Marzo 2018, 15:54 - Ultimo agg. 16:32
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«È stato straordinario vedere l'emozione sui volti dei nostri cinque giovanissimi volontari al momento della consegna dell'onorificenza da parte del Presidente della Repubblica. Un grande orgoglio per tutta l'Associazione». Lo ha detto Francesco Rocca, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, a margine della consegna dell'attestato d'onore di «Alfiere della Repubblica» al Quirinale. Insieme a loro, altri 24 ragazzi sono stati premiati, per essersi distinti per coraggio, dedizione e umanità. I cinque Alfieri sono Nazifa Noor Ahmad, arrivata a 6 anni in Italia dall'Afghanistan per essere curata e poi diventata volontaria della Croce Rossa lavorando come interprete nei Centri di accoglienza per migranti; Lorenzo Ripani, classe 2002, di Ascoli, che durante l'emergenza terremoto in Centro Italia, ha consegnato pasti, bevande e parole di conforto alla popolazione; Melissa Maritano, giovanissima volontaria della provincia di Torino, che ha concentrato la sua attività sulla prevenzione dei rischi derivanti da calamità e disastri naturali; Sofia Piola, 16enne della provincia di Cuneo, impegnata nel volontariato a favore di persone anziane; e poi, il più giovane, Ciro Marmolo, 12 anni da compiere ad aprile: dopo il terremoto che ha colpito Ischia è rimasto per 16 ore sotto le macerie della sua casa, mettendo in salvo il fratello Mattias di 7 anni e riuscendo a guidare i soccorritori che sono riusciti a tirarli fuori.

Un simbolo del riscatto dopo il terremoto che ha portato il Comitato Cri di Napoli a considerarlo un volontario «ad honorem» e candidarlo nonostante la giovanissima età. «Per i Giovani di Croce Rossa e, in generale, per tutti i volontari dell'Associazione - ha spiegato Gabriele Bellocchi, rappresentante nazionale dei Giovani e Vicepresidente della Croce Rossa Italiana - questo riconoscimento si aggiunge ai tanti che, quotidianamente, riceviamo presso le comunità in cui operiamo e che apprezzano il nostro servizio. Chiaramente è per noi un grande onore essere oggi qui al Quirinale. Questi ragazzi sono un esempio per i loro coetanei».

«È stato straordinario vedere l'emozione sui volti dei nostri cinque giovanissimi volontari al momento della consegna dell'onorificenza da parte del Presidente della Repubblica.
Un grande orgoglio per tutta l'Associazione». Lo ha detto Francesco Rocca, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, a margine della consegna dell'attestato d'onore di «Alfiere della Repubblica» al Quirinale. Insieme a loro, altri 24 ragazzi sono stati premiati, per essersi distinti per coraggio, dedizione e umanità. I cinque Alfieri sono Nazifa Noor Ahmad, arrivata a 6 anni in Italia dall'Afghanistan per essere curata e poi diventata volontaria della Croce Rossa lavorando come interprete nei Centri di accoglienza per migranti; Lorenzo Ripani, classe 2002, di Ascoli, che durante l'emergenza terremoto in Centro Italia, ha consegnato pasti, bevande e parole di conforto alla popolazione; Melissa Maritano, giovanissima volontaria della provincia di Torino, che ha concentrato la sua attività sulla prevenzione dei rischi derivanti da calamità e disastri naturali; Sofia Piola, 16enne della provincia di Cuneo, impegnata nel volontariato a favore di persone anziane; e poi, il più giovane, Ciro Marmolo, 12 anni da compiere ad aprile: dopo il terremoto che ha colpito Ischia è rimasto per 16 ore sotto le macerie della sua casa, mettendo in salvo il fratello Mattias di 7 anni e riuscendo a guidare i soccorritori che sono riusciti a tirarli fuori. Un simbolo del riscatto dopo il terremoto che ha portato il Comitato Cri di Napoli a considerarlo un volontario «ad honorem» e candidarlo nonostante la giovanissima età. «Per i Giovani di Croce Rossa e, in generale, per tutti i volontari dell'Associazione - ha spiegato Gabriele Bellocchi, rappresentante nazionale dei Giovani e Vicepresidente della Croce Rossa Italiana - questo riconoscimento si aggiunge ai tanti che, quotidianamente, riceviamo presso le comunità in cui operiamo e che apprezzano il nostro servizio. Chiaramente è per noi un grande onore essere oggi qui al Quirinale. Questi ragazzi sono un esempio per i loro coetanei».
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