Il «Canzoniere dell'attesa» dell'87enne Antonio Spagnuolo

Il poeta Antonio Spagnuolo
Il poeta Antonio Spagnuolo
di Vincenzo Aiello
Domenica 11 Marzo 2018, 17:25
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Poesia per resistenti quella che si presenterà venerdì 16 marzo alle ore 17.45 a Piazza Dante nella cornice de "Il tempo del vino e delle rose". Con Ugo Piscopo e Enzo Rega ci sarà il poeta Antonio Spagnuolo con Il suo ultimo “Canzoniere dell'attesa (Kairòs)”. Va verso gli 87 anni il poeta napoletano Antonio Spagnuolo, ma della sua reiterata poesia colpisce soprattutto la lucidità dei ricordi, sensazioni, scale cromatiche, abbagli. Nella sua ennesima raccolta “Canzoniere dell’assenza (pagg. 191, euro 12; Le parole della Sibylla, Kairòs edizioni)” che gode della prefazione di Silvio Perrella, Spagnuolo parte dall’assunto poetico di Pedro Salinas “la certezza dell’assenza”, ma poi va oltre. Nella visione del corpo dell’amata (“Danza”) sembra “quasi che il sogno chino a malinconia illuda il respiro a rompere mestizie”. Per Spagnuolo, infatti, il tempo dà certezze solo se si ritorna a quegli attimi vissuti con la donna amata, che ora non c’è più. E’ rimasto solo il poeta e ripete “solitudini per confondere promesse (Vertigini)”. L’amore - è dato acquisito in poesia e nella vita -, è una vertigine, ma quando “il ricordo ha l’inganno del sonno” si possono solo ripetere gli intrecci dei silenzi. Sì, dopo ‘vertigini’ una delle parole chiave per comprendere quest’inesausta appendice virgiliana di Spagnuolo sull’assenza è proprio il verbo ‘ripetere’ con le sue varie coniugazioni di senso. Malinconia, illusione, magia dell’ansia: ora si declinano anche stati d’animo che hanno il primigenio inizio nel momento della vertigine iniziale. E’ un bluff la vita, visto che restano solo i ricordi? L’extrema ratio è bleffare “per non cadere invano tra gli artigli del dubbio dell’eterno”? Non si sa, quello che è chiaro è che uno dei palliativi a cui aggrapparsi è “la velocità del sogno” che permettere di dare avvio al treno delle illusioni, dei ricordi e della memoria “che inciampa nel miraggio”. Una settantina di liriche che disegnano queste variazioni dell’animo alla luce del ricordo dell’assenza. Il dubbio si fa stupore, ma la luce dell’attesa è ancora viva così come “il mio ricordo nel segreto”.
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