Inchiesta Sma, Passariello:«Denuncerò il mondo»

Inchiesta Sma, Passariello:«Denuncerò il mondo»
di Paola Marano
Venerdì 9 Marzo 2018, 17:21 - Ultimo agg. 17:22
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«Non ho mai avuto contatti diretti né con le persone citate o pseudogiornalisti, tantomeno con gli imprenditori a cui fa riferimento la procura. Io non ho mai avuto modo di incontrarli, né tantomeno mi è stato proposto, e qualora fosse accaduto io non avrei avuto motivo di incontrarli, io faccio il consigliere regionale in sono certamente né l’amministratore della Sma né parte integrante della giunta della Regione Campania». 
 


Sono queste le prime parole del consigliere regionale di Fratelli d'Italia Luciano Passariello durante la conferenza stampa convocata oggi alla presenza dell'avvocato Giuseppe Ricciulli, in merito all'inchiesta della Procura di Napoli su presunti illeciti nell'aggiudicazione delle gare d'appalto della società partecipata Sma.

Il consigliere, presidente della commissione d'inchiesta sulle partecipate della Regione Campania, e candidato alle poltiche dello scorso 4 marzo per la Camera nel colegio uninominale di Secondigliano e in quello plurinominale di Napoli città, annuncia battaglia per vie giudiziarie a tutti coloro che hanno scritto «cose false sul mio nome. Chiunque diffami o millanti ancora di conoscermi, di sapere chi sono, di essere amico mio io sarà denunciato. Alla fine di questa vicenda qualcuno dovrà pagare. Politicamente io ho subìto un danno e qualcuno ne pagherà le pene. Mi riservo di denunciare tutti, tutti coloro che hanno utilizzato il mio nome». 
 
 

E sulla videoinchiesta di Fanpage.it, Bloody Money, che ha fatto scattare le indagini : «Credo che tutte le inchieste giornalistiche ben fatte vadano elogiate, l’unica mia preocuppazione è che l'inchiesta giornalista possa arrecare problemi all’inchiesta della procura. Io sulla vicenda Fanpage credo di dover dire poco o quasi niente, non sono protagonista di quei video. Faccio riferimento all’inziio del video, l’ho guardato bene stamattina, a c’è un imprenditore che caso strano ha il volto coperto, afferma di avere dei rapporti con me. Logicamente non lo conosco, non ho mai avuto contatti con gli imprenditori, non ho mai inconrato nessuno su quella vicenda». 

Il consigliere regionale chiarisce secondo il suo punto di vista i rapporti che intercorrono tra lui e Lorenzo Di Domenico, consigliere delegato della Sma Campania, Lorenzo Di Domenico, dimessosi nei giorni giorni successivi alla pubblicazione dei video e Carmine Damiano: «Il commercialista si chiama Lorenzo di Domenico. Voglio dirvi che dal 2003 il dottor Di Domenico è il commercialista di famiglia, quindi non è che posso dire di non conoscerlo, lo appureranno bene i pm che hanno sequestrato la documentazione. Il dottor Damiano è un commercialista che io conosco dal 2001, è un soggetto politico con il quale ho avuto a che fare ma come commericalista, e mai ho avuto una telefonata da lui per incontrare qualsiasi imprenditore o tale».
 
Poi prende le distanze da Agostino Chiatto, il segretario particolare da cui viene tirato in ballo durante il primo video dell'inchiesta della testata giornalistica online e parla del danno politico subìto per via delle indagini: «dal 17 febbraio 2017 non è più comandato dalla mia segreteria, io non voglio parlare di Chiatto che ha un problema suo che sta affrotnando. E’ un militante del partito che ha frequentato il mio partito, non nego che sia stato un mio stretto collaboratore alla apri di altre persone.Per il rispetto che nutro per il partito con cui mi sono candidato io mi sono stato zitto perché eravamo in capagna e sono andato avanti per la mia strada, ora basta millantare su di me, ho già pagato un caro prezzo politico. Io non faccio il parlamentare per via di questa inchiesta. E’ nonostante ciò a Napoli sul mio collegio plurinominale Fratelli d’Italia ha triplicato i voti rispetto alle comunali scorse. Qualcuno ha accostato il mio nome ai Casalesi, qualcuno dimentica che mio fratello è stato ammazzato dai Casalesi, imprenditore ucciso su ordine dei Casalesi e mi sono costituito parte civile contro di loro».

Il consigliere regionale ha infine annunciato di presentare entro fine marzo la relazione della commissione d'inchiesta sulle partecipate da lui presieduta in consiglio regionale e di essere disponibile ad essere ascoltato dai pm titolari dell'inchiesta che lo vede indagato quanto prima.
 

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