Forza Italia, dalla Campania i primi attacchi a Salvini leader

Forza Italia, dalla Campania i primi attacchi a Salvini leader
di Emilio Pucci
Giovedì 8 Marzo 2018, 10:17
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L'ala del Nord contro quella del Sud. Forza Italia ribolle. Berlusconi con il video messaggio di due giorni fa in cui ha ribadito il suo ruolo di garante ha messo subito a tacere chi già guardava a Salvini come leader del centrodestra, ma sotto traccia il partito azzurro continua a fibrillare. È soprattutto il gruppo campano a protestare. «I voti li prendiamo noi e non contiamo nulla», il refrain condiviso, viene riferito, anche da Gianni Letta. Alla riunione di Arcore di lunedì erano presenti i capigruppo, Tajani e Ghedini. Nessuno che rappresentasse quella parte del partito che, questo il ragionamento, ha trainato Forza Italia a prendere a livello nazionale percentuali vicine alla Lega.
 

Per non parlare delle liste: ancora brucia il fatto che il consigliere più stretto dell'ex premier abbia avallato l'operazione di blindare i posti per il Carroccio. Sul tavolo ci sono innanzitutto le nomine dei capigruppo, con le ipotesi Gelmini-Carfagna per Montecitorio mentre a palazzo Madama la partita dipenderà dalle trattative sul governo. L'ala del Sud è contraria soprattutto alla leadership di Salvini che invece ieri si è autodefinito «leader del centrodestra». Il timore è che il segretario del partito di via Bellerio sia stato preso da quella che un parlamentare definisce «sindrome Trump». Il sospetto degli azzurri è che Salvini punti a rivotare. Visto che questa la tesi avallata in verità anche da dirigenti del Carroccio vicino al segretario - il ministro Padoan non lascerà certo un tesoretto al ministero dell'Economia e che, con i numeri risicati, difficilmente si potrà governare e realizzare per esempio la flat tax.
 
Il giovane Matteo respinge le illazioni: «Stiamo preparando la squadra di governo». Tuttavia allo stesso tempo si dice convinto che Pd e grillini si metteranno d'accordo. Ieri Salvini ha pranzato con Toti a Portofino. Il governatore della Liguria è lo sponsor principale del partito unico. In questo modo Forza Italia si sarebbe salvata dall'onta del sorpasso della Lega e la coalizione si sarebbe presentata compatta dal presidente della Repubblica Mattarella con un risultato roboante. Ma l'ex premier ha stoppato ogni tentativo sul nascere. E si appresta a serrare le fila presiedendo l'assemblea di gruppo che si terrà mercoledì prossimo.

Ad Arcore già stanno arrivando richieste di incarichi di governo, ma Berlusconi continua a frenare i più ottimisti. Del resto big azzurri come Gasparri sono convinti che non se ne farà nulla. «Alla fine nel giro di qualche mese si tornerà alle urne», prevede l'ex ministro. Salvini continua a ribadire di avere intenzione di cercare i voti in Parlamento, sulla base di un programma ma anche Maroni si dice convinto che il Cavaliere non ci metterà la faccia nella caccia ai voti. Tra Forza Italia e Lega il patto non è di ferro se il leghista Fedriga non esclude che al Colle i due partiti vadano separati e non più insieme. Il piano B di Forza Italia è quello di arrivare a fine percorso a un'intesa con i dem, magari partendo grazie all'astensione del Pd dall'elezione di un candidato azzurro per palazzo Madama.

Non è tutto. Gli occhi di Berlusconi continuano ad essere puntati su Mattarella ed è al Colle che Forza Italia guarda per trovare una soluzione. Avendo una parte dei Dem pronti al dialogo l'idea che circola tra gli azzurri è che Mattarella possa, dopo il fallimento di diverse soluzioni, proporre un nome alternativo a quello di Salvini. La mediazione potrebbe essere quella di indicare sempre un esponente della Lega (in pole Zaia) che avrebbe il sostegno del centrodestra e la non ostilità del Partito Democratico.
 
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