Pamela uccisa con due coltellate:
l'ombra dei crimini rituali

Pamela uccisa con due coltellate: "Forse gli indagati hanno paura del colpevole". L'ombra dei crimini rituali
Pamela uccisa con due coltellate: "Forse gli indagati hanno paura del colpevole". L'ombra dei crimini rituali
Martedì 13 Febbraio 2018, 09:52 - Ultimo agg. 14 Febbraio, 11:09
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Due coltellate al fegato ed un colpo alla testa. Sarebbe morta così Pamela Mastropietro, secondo indiscrezioni legate ai risultati dell’autopsia sul corpo della 18enne uccisa e fatta a pezzi, e nascosta in due trolley, a Macerata qualche giorno fa.

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Quello che è successo alla ragazza, secondo quanto afferma il Messaggero questa mattina, sembrerebbe rimandare ai crimini tribali diffusi nei villaggi della Nigeria. E proprio nigeriani sono i quattro uomini fermati per l’omicidio e l’occultamento di cadavere di Pamela. «In questa vicenda molte cose non tornano. La dissezione è stata fatta da una persona esperta, la pulizia di casa e cadavere è molto accurata - spiega l'avvocato Gianfranco Borgani, che difende Desmond Lucky, uno dei fermati - Perché allora lasciare a vista il trolley con i resti del corpo e non gettarli sotto un ponte?».

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Dietro questo giallo, forse un'altra persona, qualcuno di cui magari i quattro fermati avrebbero paura, e quindi non parlano per timore di ritorsioni nel loro Paese. «Forse siamo di fronte a una sorta di rito», spiega il legale. In Nigeria sono all'ordine del giorno i casi di rapimenti o di omicidi per smembrare e vendere organi, o parti del corpo. Quello che sembra quasi sicuro è che il quarto nigeriano indagato non dovrebbe essere coinvolto nel delitto, avendo avuto con gli altri tre solo contatti telefonici: contro di lui non ci sono le prove che sono contestate invece a Innocent Oseghale, Desmond Lucky e Lucky Awelima, che si trovano da sabato in stato di fermo.

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