Cosentino, prima domenica libera
fuori a pranzo con figli e moglie

Cosentino, prima domenica libera fuori a pranzo con figli e moglie
di Marilù Musto e Fabrizio Arnone
Lunedì 5 Febbraio 2018, 09:26 - Ultimo agg. 09:41
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Il pranzo? Non in casa. Almeno stavolta è al ristorante. Meglio se con i parenti. Alle ore 11 di domenica, la prima domenica di «aria», Nicola Cosentino lo si vede alla guida della sua Audi che rincasa dopo un giro in città. L'auto si ferma davanti al cancello sul retro, sale il figlio sul sedile passeggeri - uno dei due gemelli ventenni - che aveva preferito dormire fino a tardi. E poi via. Libero. Con i gemelli e la moglie. È trascorsa così la seconda giornata di libertà di Nicola Cosentino, l'ex leader di Forza Italia in Campania, in attesa di un giudizio definitivo sulle sue vicende giudiziarie.
 
Dopo quattro condanne in due anni, nessuna delle quali definitiva, e quattro anni di detenzione cautelare - due in carcere, poi ai domiciliari - Nicola Cosentino, 59 anni, ex potente coordinatore campano del Pdl e sottosegretario all'Economia, è tornato a essere un uomo libero. Almeno prima di una sentenza definitiva. A casa sua si sono presentati i parenti, ma i politici non si sono visti. Meglio per lui. Perché nelle ultime decisione dei magistrati era contato il peso del suo ruolo politico: nonostante la Cassazione avesse precisato che Cosentino erano ormai un «politico bruciato», lui era presentato, quattro anni fa, all'inaugurazione del movimento Forza Campania. Lui riusciva a trainare i votanti. E in questo periodo, in molti sono a caccia di voti. Cosentino però non si è lasciato coinvolgere. Mentre resta a guardare dalla finestra del suo appartamento ricordando il passato.

Enfant prodige della politica, divenne consigliere comunale nella sua cittadina natale, Casal di Principe (Caserta) a soli 19 anni. A 22 anni, nel 1980, era già il più giovane consigliere provinciale d'Italia, eletto a Caserta nelle liste del Psdi. Con la nascita di Forza Italia, Cosentino approda nel partito di Berlusconi: diviene consigliere regionale nel 1995 con 16mila preferenze e solo un anno dopo viene eletto alla Camera. Nel 2005 Berlusconi lo nomina coordinatore del Pdl in Campania, e nel 2008 diventa sottosegretario all'Economia. Poi le accuse, le inchieste, la mancata ricandidatura alle politiche del 2013, il carcere, le condanne. In primo grado. Una è stata confermata anche in Appello.
 
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