Polemiche De Girolamo, Berlusconi frena

Polemiche De Girolamo, Berlusconi frena
Martedì 30 Gennaio 2018, 21:05 - Ultimo agg. 31 Gennaio, 08:39
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Chiuso il 'dossier' liste, Silvio Berlusconi ne rivendica il «rinnovamento» e, in una nota, Forza Italia quantifica in percentuale la presenza di volti nuovi tra le file azzurre: «85% alla Camera, l'83% al Senato». Un puzzle completato al fotofinish che ha tenuto fino all'ultimo con il fiato sospeso diversi parlamentari. Ma tra esclusi e 'paracadutatì a far discutere è il «caso» Nunzia De Girolamo.

La deputata di Forza Italia, stando ai suoi racconti, era capolista blindata nel suo collegio di Benevento in Campania e seconda in altri tre collegi. Ma, all'ultimo, il suo nome sarebbe stato cancellato con il rischio per l'ex ministro dell' Agricoltura di trovarsi fuori. Un'eventualità che FI ha evitato spedendo la parlamentare campana in Emilia Romagna, capolista nel collegio Bologna-Imola. Un salvataggio in extremis che però non è piaciuto alla diretta interessata che si presenta ospite della trasmissione l'Aria che Tira su La7 con la 'vecchià lista in cui il suo nome figurava come capolista nel collegio di Benevento. A finire sul banco degli imputati, secondo la deputata azzurra, sono Luigi Cesaro, Paolo Russo, il coordinatore campano Domenico De Siano e anche Mara Carfagna a cui De Girolamo chiede di «prendere le distanze da questa classe dirigente. Io non riesco ad accettare che esista un metodo di donne che odiano le donne».

L'ex ministro si rivolge a Silvio Berlusconi chiedendo di «dare una punizione per chi ha fatto una cosa così ignobile come quella accaduta nella notte di domenica. Oggi credo che ci sia solo una cosa da fare: commissariare il signor De Siano, non degno di rappresentare il territorio campano». Il diretto interessato evita di replicare: «Non è il tempo di fare polemiche - dice - bisogna andare avanti e lavorare serenamente». A rispondere in maniera netta alle accuse della deputata ci pensa però il vertice del partito. Raccontano che Berlusconi non avrebbe gradito la presa di posizione della deputata campana («Si dovrebbe pensare alla campagna elettorale non a fare polemiche», sarebbe stato il ragionamento fatto con i suoi). Il Cavaliere sceglie però di non intervenire direttamente ma al vertice azzurro detta due comunicati (uno ad hoc sulla Campania) con cui si smentisce che ci siano stati cambi improvvisi nelle liste rispetto a quanto concordato: «Le liste sono state decise dal tavolo nazionale e condivise all' unanimità», mette in chiaro Forza Italia.

Quanto poi al destino del coordinatore campano (tra i più ascoltati ad Arcore) l'ipotesi che venga destituito dal suo incarico non solo non viene presa in considerazione ma, in una successiva nota, FI bolla come «infondate tutte le continue e reiterate critiche nei confronti del senatore De Siano che ha operato con attenzione e correttezza». Ma, se la De Girolamo polemizza per il posto assegnatogli, sempre in Campania c'è chi come Amedeo Labocetta decide di prendere carta e penna e scrivere una lettera a Berlusconi per criticare il metodo con cui è avvenuta la sua esclusione dalle liste azzurre: «C'è modo e modo di chiudere un rapporto. Il benservito c'è modo e modo di darlo. Nessuno mi ha detto nulla. Nessuna spiegazione. Dalla lettura dei giornali ho appreso della mia esclusione, per il resto un assordante silenzio».


 

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