Industria 4.0, dai tedeschi
un piano utile anche al Sud

Industria 4.0, dai tedeschi un piano utile anche al Sud
di Antonio Lanzotti *
Giovedì 1 Febbraio 2018, 18:38
5 Minuti di Lettura
«Seconda stella a destra, questo è il cammino», così cantava Edoardo Bennato, dando indicazioni precise su come fare a raggiungere l'isola dove restare bambini. Meno chiare sono le indicazioni su come fare a raggiungere l'isola del 4.0, che, ad oggi, sembra l'isola dei sogni sebbene tanto, ed anche in modo qualificato, si stia scrivendo. Quale possa essere il percorso da fare è difficile riassumere tanto mirabilmente quanto nella canzone, ma alcune indicazioni per evitare errori e per tenere la giusta rotta è possibile darle dal punto di vista privilegiato del Fraunhofer Joint Lab IDEAS del Dipartimento di Ingegneria Industriale. Il laboratorio è nato da un accordo tra il Fraunhofer IWU di Chemnitz e la Federico II con l'obiettivo di progettare e sviluppare prodotti e processi innovativi mediante l'applicazione integrata di tecnologie abilitanti, che a partire dalla Germania vanno sotto il nome di Industria 4.0.

La prima indicazione per non sbagliare rotta viene proprio dalla Germania, per arrivare ad essere 4.0 occorre continuare ad investire nelle tecnologie tradizionali che devono diventare più efficienti e rispettose dell'ambiente. Il Fraunhofer, come primo centro privato di ricerca applicata europeo, non ha mai abbandonato lo sviluppo delle tecnologie meccaniche classiche sostenuto dal governo nazionale tedesco e dai governi regionali. In UK, presso l'Università di Warwick, sono nati a seguito di progetti europei laboratori di sviluppo delle tecnologie abilitanti 4.0 in ambito automobilistico. Dopo la Brexit ed il conseguente blocco della partecipazione ai progetti europei, il grande progetto nazionale Catapult sta finanziando la creazione di una rete di laboratori di eccellenza in modo da non disperdere le competenze acquisite in tecnologie abilitanti. Negli assemblaggi automobilistici, è stato studiato il problema dell'introduzione della tecnologia remota di saldatura laser, indicata con l'acronimo RLW, remote laser welding, in collaborazione con la Jaguar ed applicata allo sportello della Range Rover Evoque. La tecnologia ha il vantaggio di consumare meno energia, impegnata nel fascio laser, e permette di alleggerire le strutture in quanto efficace su uno spessore minore di metallo. D'altro canto richiede un'accurata simulazione degli effetti del calore sulla deformazione delle lamiere, più sottili di quelle tradizionali e quindi più deformabili, e un'attenta progettazione delle strutture di vincolo delle lamiere nella posizione desiderata prima di effettuare la saldatura. Per garantire la qualità del processo, occorre misurare gli scostamenti delle lamiere dalla geometria nominale, prima di essere saldate, e dopo il processo di saldatura, per valutare se il processo stia derivando e introdurre adattamenti a mutate condizioni ambientali. Questa tecnologia da «Guerre Stellari» è di grande interesse in ambito automobilistico, è utilizzata con successo in pochi casi da FCA ed Audi, ma per poter essere impiegata su scala più ampia richiede investimenti ancora consistenti.

La seconda indicazione è un pieno coinvolgimento politico in un giusto mix di sostegno alla politica industriale 4.0 sia a livello statale che regionale. Agli eventi annuali di premiazione delle migliori idee di innovazione, organizzati dalla Fraunhofer Geselshaft ogni ann, la massima rappresentanza del governo nazionale e regionale viene garantita alla manifestazione. Parimenti, occorre richiedere ai nostri rappresentanti nel governo nazionale e regionale la massima partecipazione agli eventi che riguardano la crescita della cultura industriale e dell'innovazione del Paese.

La terza indicazione è costanza negli obiettivi di costituzione di laboratori di eccellenza. La Regione Campania ha laboratori di eccellenza in diverse tecnologie abilitanti come nelle tecnologie di Realtà Virtuale e di Realtà Aumentata. Sono laboratori che permettono lo sviluppo di progetti in ambito aeronautico, ferroviario, fusionistico e sportivo. Alcune parti dei dimostratori in fase di sviluppo in Europa per la fusione nucleare sono concepiti a Napoli così come parti di nuovi aerei o treni in collaborazione con i tecnici e le aziende del settore. L'interazione virtuale, l'immersività unita al senso di presenza e la disponibilità delle informazioni in tempo reale permettono in fase di progettazione e di sviluppo prodotto di garantire il massimo coinvolgimento dei tecnici. In fase di impiego delle attrezzature possono garantire livelli di sicurezza più elevati che in passato.

In Campania bisogna puntare sui laboratori di eccellenza nelle varie tecnologie abilitanti, concentrarli possibilmente in pochi contenitori, andando finalmente in controcorrente rispetto ad una politica demagogica di finanziamento a pioggia e di dispersione sul territorio delle infrastrutture. La Task Force di Ateneo (TFdA) della Federico II su Industria 4.0 può presentarsi come soggetto aggregante di risorse strumentali ed umane di 21 Dipartimenti per il conseguimento di obiettivi condivisi, che vanno dalla costituzione del Competence Center alle attività di sostegno all'industria locale ed internazionale. Da sola non basta. Sempre in Germania, il Fraunhofer rappresenta una rete di laboratori di eccellenza e svolge un ruolo nella ricerca applicata, che rappresenta l'isola che non c'è nel modello italiano di ricerca e trasferimento tecnologico. Alla ricerca, così come in Italia viene svolta da Cnr ed Università, si aggiunge in Germania un ulteriore soggetto privato che svolge ricerca applicata su finanziamenti privati e pubblici di provenienza nazionale, regionale e comunitaria. Le sedi del Fraunhofer sono tutte vicine alle Università per coinvolgere studenti e ricercatori e sono laboratori di eccellenza. Le aziende tedesche alimentano vantaggiosamente per i loro bilanci la ricerca applicata sia perché da sole non riuscirebbero a sostenere i laboratori sia per la ricaduta in termini di innovazione sul sistema paese. I due miliardi e mezzo di euro di fatturato testimoniano quanto manca all'Italia per lavorare come la Germania in questo terreno. Il Polo di San Giovanni, la nascita di CESMA e TFdA rappresentano una buona prassi ma richiedono scelte ulteriori coerenti da parte della politica locale e nazionale in accordo con la ricerca pubblica.

Occorre avere fiducia nel territorio ed investire in iniziative ad alta innovazione localizzate al Sud. In questo modo non solo le intelligenze da formare potranno mettersi alla prova, ma nel futuro anche quelle che si stanno formando fuori potranno ritornare! E potremmo iniziare a scoprire un'isola che non c'è.

* Università degli Studi di Napoli Federico II Direttore Fraunhofer JL Ideas
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