Metropolitana M6, il Comune di Napoli firmò nel 2007 l'accordo per acquistare i nuovi treni

Metropolitana M6, il Comune di Napoli firmò nel 2007 l'accordo per acquistare i nuovi treni
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 18 Gennaio 2018, 10:26 - Ultimo agg. 17:08
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La necessità e l'importanza di costruire la galleria sotterranea di collegamento tra la stazione Mostra di piazzale Tecchio e il deposito-officina dell'ex Arsenale in via Campegna, attraverso la quale far accedere i nuovi treni della Linea 6 ai tunnel, era ben chiara al Comune di Napoli fin dall'inizio. L'opera era prevista dal cosiddetto Lotto minimo della convenzione del 1986 con l'Ansaldo Sts e fu inserita al primo posto tra gli interventi del Lotto 1 nel VII Atto integrativo alla convenzione del 2010, prima ancora del completamento delle stazioni Arco Mirelli e Chiaia. L'Ansaldo sollecitò più volte, già nel 2007, l'amministrazione comunale «ad effettuare i rilievi e i sondaggi nell'area dell'ex Arsenale militare e ad avviare le procedure per la dismissione delle aree da parte del ministero della Difesa», come si legge in una raccomandata al Responsabile Unico del Procedimento (Rup) del Comune del 26 settembre. E nel protocollo d'intesa dell'ottobre 2009 tra Comune e Regione Campania, quest'ultima si impegnò «ad assicurare per il Lotto 2/B il finanziamento di 141,5 milioni per realizzare in via prioritaria la galleria di collegamento Mostra-Deposito/Officina ex Arsenale». È quanto emerge proprio dal VII Atto integrativo approvato dalla giunta comunale con delibera 1074 a giugno 2010 e nello stesso mese firmato con Ansaldo Sts.

Nel documento, che garantiva la copertura finanziaria per l'operazione, si approvava anche la progettazione esecutiva e la realizzazione delle opere, compresa la «fornitura di 4 unità di trazione», in aggiunta alle precedenti 4 ordinate col VI Atto Integrativo del settembre 2007. I treni nuovi da 39 metri stessa tipologia che circola da qualche anno sui binari della metropolitana di Genova, opera gemella di Linea 6, data in concessione sempre ad Ansaldo Sts negli anni 80 , furono ordinati, ma il Comune non ha mai autorizzato l'avvio della costruzione, tecnicamente con la sottoscrizione del verbale di consegna dei lavori. Poi tutto si bloccò. All'epoca, i fondi c'erano, ma non erano sufficienti. Nel 2007, il Cipe stanziò le risorse per il Lotto 2/B, che comprendeva le opere del lotto minimo, ma la delibera fu annullata dalla Corte dei Conti. Il Comitato di programmazione economica dello Stato avrebbe poi dovuto emanare una nuova delibera confermando quanto stabilito nel 2007. Ma il documento si arenò proprio negli anni della giunta de Magistris e solo lo scorso dicembre è stato sbloccato. Se si è tardato ad acquistare i treni nuovi, insomma, non è certo per errori di progettazione delle gallerie i convogli da 39 metri, infatti, circoleranno tranquillamente - ma a causa dei rallentamenti dei finanziamenti. Mentre hanno contribuito ad allungare i tempi anche le operazioni connesse all'archeologia, che hanno marciato di pari passo con i cantieri. I fondi disponibili, poi, sono stati utilizzati per completare prima altri interventi, come la stazione Arco Mirelli, ad esempio.
 
Adesso, per i treni nuovi, bisognerà attendere almeno 2 anni. Ma anche qui, le cose non sono semplici. Chi costruirà i nuovi convogli e quanto costeranno? Il Comune ha affidato la fornitura dei treni nuovi alla concessionaria Ansaldo Sts, oggi gruppo Hitachi. Nel 2010, i corrispettivi per il materiale rotabile furono quantificati in 12,5 milioni. Una clausola dell'Atto integrativo congelava l'aggiornamento prezzi al 2006, rendendolo «fisso e invariabile». Ma c'era una condizione: che i lavori terminassero entro 1.643 giorni continuativi e «comunque non oltre il 31 dicembre 2013», in tempo per il Forum delle Culture.

Quella data è ormai passata. E non è escluso, quindi, che anche il prezzo dei nuovi treni, a tanti anni di distanza, possa essere suscettibile di un aggiornamento. Sempre l'atto integrativo, poi, comprende anche il Lotto 2, relativo, tra le altre cose, alla realizzazione della galleria di collegamento tra via Campegna e la stazione di Campegna, col parcheggio interrato. Mentre conferma, infine, l'intenzione di proseguire la Linea 6 fino a Bagnoli. Quel patto, però, firmato tra il Comune e l'Ansaldo Sts ben 8 anni fa è rimasto per molti versi, finora, inattuato. E su questi atti, benché autorizzati dal segretario generale dell'epoca, sarebbe stata espressa qualche perplessità sull'attuale validità anche da parte dell'avvocatura comunale.
 

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