Lavori per il metrò a Poggioreale, interventi sulle fondamenta dei palazzi

Lavori per il metrò a Poggioreale, interventi sulle fondamenta dei palazzi
di Paolo Barbuto
Mercoledì 17 Gennaio 2018, 09:01 - Ultimo agg. 09:34
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C'è bisogno di interventi di «consolidamento e salvaguardia delle fondazioni» per tre edifici di via Nuova Poggioreale. Lo scrive il Comune di Napoli in un documento ufficiale.

Ma prima di andare avanti nel racconto è necessario fare una precisazione: niente allarmismi, il documento di Palazzo San Giacomo non consente di ipotizzare nemmeno lontanamente un rischio crollo. Perciò è meglio andarci con i piedi di piombo, limitarsi a riportare quel che spiegano in via ufficiale le carte del Comune, ma anche ascoltare le parole di chi vive in quei palazzi e non si sente sereno perché, di tanto in tanto, nota una nuova fessura nell'intonaco delle pareti di casa.

Dopo aver chiarito che l'allarmismo è vietato fino a prova contraria, possiamo andare avanti nel racconto. Qualche giorno fa il Comune pubblica un documento apparentemente routinario: è una disposizione dirigenziale con la quale si attesta che c'è bisogno di un ulteriore versamento da 1 milione e 400mila euro (1.420.322,48 per la precisione) da investire nel cantiere dei lavori della metropolitana per la tratta Centro Direzionale-Capodichino: fin qui una banalità burocratica, di documenti del genere ne vengono sfornati a decine quando c'è in ballo un'opera faraonica come la costruzione di una metropolitana. E poi la cifra non è nemmeno clamorosa rispetto agli investimenti decisamente più consistenti che sono stati fatti e che si dovranno ancora fare. Quel che fa suonare un campanello d'allarme nella disposizione dirigenziale numero 1 del 2018 pubblicata dalla Direzione centrale infrastrutture, lavori pubblici e mobilità del Comune di Napoli, sono le motivazioni per la richiesta dei fondi: «presa d'atto della necessità degli interventi di consolidamento a salvaguardia delle fondazioni dei fabbricati ai civici 160c, 162 e 164 di via Nuova Poggioreale».
 
Pur non essendo tecnici, basta poco a comprendere che c'è bisogno di intervenire sulle fondamenta di tre palazzi sfiorati dalla nuova tratta della metropolitana. I tecnici interpellati, invece, spiegano che si tratta di una decisione saggia e utile ad evitare problemi futuri: insomma, quei palazzi non sarebbero attualmente (né sarebbero mai stati) a rischio crollo, e proprio per evitare problemi s'è deciso di intervenire in anticipo per dare un sostegno alle fondazioni degli edifici.

Ovviamente la notizia, sebbene presentata con la premessa del «non c'è allarme», ha messo in subbuglio gli abitanti di quei palazzi di via Nuova Poggioreale per i quali c'è bisogno del sostegno alle fondamenta. Si tratta di un unico, gigantesco corpo di fabbrica suddiviso in tre differenti condomini: le persone che abitano in quei palazzi sono circa seicento.

Tra quelle persone c'è l'amministratore del civico 162, De Nigro, il quale ha casa nel civico 160 e, dunque, ha doppi motivi per sentirsi preoccupato: «Non sapevamo nulla di questa vicenda. Io non sono stato informato né in qualità di amministratore di uno degli edifici coinvolti né in qualità di abitante di un altro dei palazzi per i quali è stata rilevata la necessità di sostenere le fondamenta. A me sembra assurdo che certi eventi che riguardano la nostra incolumità, che coinvolgono le nostre proprietà immobiliari, possano verificarsi a nostra insaputa. Ho letto con stupore il documento del Comune, chiederò ragione a chi sta lavorando da mesi davanti ai nostri balconi».
Il cantiere si trova esattamente fra il parcheggio della Procura della Repubblica e la base dei palazzi di via Nuova Poggioreale. Arrampicandosi fino al terrazzo di copertura, all'ottavo piano, è possibile scoprire come i lavori in corso si svolgano esattamente al confine con gli edifici, praticamente a un metro dal muro perimetrale: «La ditta che esegue i lavori periodicamente viene a verificare l'interno delle abitazioni - spiega De Nigro - sembra che siano attenti e precisi. Ma perché non ci hanno detto che c'era bisogno di un sostegno per le fondamenta?».
Già, perché?
 
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