Facebook, novità nel "rullo": precedenza ai post di familiari e amici. Ma così aumenta il pericolo fake news

Facebook, novità nel "rullo": precedenza ai post di familiari e amici. Ma così aumenta il pericolo fake news
di Andrea Andrei
Venerdì 12 Gennaio 2018, 10:34 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 09:53
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La famiglia prima di tutto. E poco importa se nella propria cerchia di amici e conoscenti circolino delle notizie inventate: anzi, più se ne discute e meglio è. Facebook ha annunciato di aver modificato l'algoritmo del News Feed, il rullo dei post, così da mostrare agli utenti soprattutto le storie e i contenuti pubblicati dalle persone a loro più vicine, oltre a quelli che generano più commenti e reazioni. Il tutto a scapito dei messaggi delle aziende, media compresi. «Vogliamo che i nostri prodotti siano buoni per la gente - ha scritto in un post il fondatore e ceo del social network, Mark Zuckerberg - Ci siamo resi conto che i contenuti pubblici (post di aziende, marchi e media) stanno togliendo spazio ai momenti personali che ci aiutano a metterci in contatto gli uni con gli altri, e che sono la funzione più importante di Facebook».

LA CHIAVE
Gli effetti pratici di questa modifica li ha spiegati il responsabile del News Feed, Adam Mosseri: se da una parte fra i primi post che vedremo scorrendo il pollice sullo smartphone ci saranno più foto dei nostri amici e interventi dei nostri familiari, dall'altra saranno mostrati «meno contenuti pubblici, inclusi video e altri post di editori e aziende». Ossia tutti quei contenuti passivi, che l'utente è portato a guardare o leggere, ma spesso a non commentare. Ed è proprio questa la chiave: l'interazione. Quest'ultima per Facebook non vuol dire solo coinvolgimento, ma soprattutto ulteriori informazioni su gusti, inclinazioni e opinioni, che chi commenta immette di sua spontanea volontà sulla piattaforma.

«Mi aspetto che il tempo che le persone trascorrono su Facebook diminuisca - conclude Zuckerberg - Ma mi aspetto anche che il tempo che dedicheranno a Facebook sarà più prezioso». Più prezioso, s'intende, tanto per gli utenti quanto per il social network: «Sarà un bene per la nostra comunità e anche per il nostro business nel lungo periodo». Nel breve periodo intanto la scelta non sembra aver pagato, visto che ieri il titolo in Borsa dell'azienda ha subito un brusco calo.

LA QUALITÀ
Sembra una mossa contro le notizie false, anche se nel post dell'ad di Menlo Park non si fa alcun accenno a un argomento che pareva stargli molto a cuore, ovvero quello delle fake news. Zuckerberg era tornato più volte sul tema, che ad oggi rappresenta una delle principali e più letali minacce con cui il social network deve avere a che fare. «Non vogliamo diventare il mezzo di diffusione privilegiato delle bufale», è stato il mantra di Facebook alla fine del 2017 nonché il primo proposito per il 2018. Il rischio è ovvio: perdere credibilità e finire con l'allontanare la propria comunità. Tanto che il social, di sua iniziativa, ha anche teso una mano agli editori delle aziende di informazione con l'intento di aiutarli a vendere agli utenti contenuti di qualità e parallelamente di arginare il dilagare delle notizie false.

Soprattutto dopo che Facebook è stata accusata di aver influenzato le elezioni presidenziali negli Stati Uniti con una pioggia di bufale appositamente confezionate - e sponsorizzate - dalla Russia. Non solo: la piattaforma aveva anche tentato di utilizzare uno strumento di segnalazione delle notizie false che però ha abbandonato poco dopo perché rivelatosi non efficace.

IL RISVOLTO
Una battaglia da parte del gigante del Web che sembra però in controtendenza con la sua ultima mossa. Cosa succede infatti se un amico o un conoscente pubblicano una bufala sulla propria bacheca? Incentivando i contenuti privati sul News Feed, Facebook potrebbe finire per generare discussioni e attenzione attorno alla falsa notizia, dandole maggiore pubblicità.

Insomma, per uscire dal periodo nero che sta attraversando (con il dilagare di bufale e haters da una parte e i soliti problemi fiscali dall'altra), al posto dei ripetuti mea culpa degli ultimi mesi pare che il social network abbia adottato una nuova filosofia: vero o no, giusto o sbagliato, purché se ne parli.

andrea.andrei@ilmessaggero.it

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