San Gennaro in aiuto del Filangieri: Jorio nuovo direttore

San Gennaro in aiuto del Filangieri: Jorio nuovo direttore
di Ugo Cundari
Giovedì 11 Gennaio 2018, 11:16
3 Minuti di Lettura
Doppio incarico per Paolo Jorio, direttore del museo del Tesoro di san Gennaro, che è stato nominato anche direttore del museo civico Gaetano Filangieri in via Duomo, succedendo al dimissionario Giampaolo Leonetti. Ieri la fumata bianca in Comune, alla presenza anche dell'assessore alla Cultura Nino Daniele e dell'avvocato Riccardo Imperiali di Francavilla, rappresentante degli eredi Filangieri. Leonetti lascia dopo quattordici anni senza alcuna polemica, anche se ha sottolineato che «bisogna risolvere il problema dell'impianto giuridico del museo, quello che a me non è stato consentito di fare e che mi ha spinto a lasciare l'incarico. Le problematiche connesse con le difficoltà finanziare del Comune non sono sparite, resta sullo sfondo una enorme criticità che non può non riverberarsi sulla gestione del Filangieri».

Il museo è in attesa di ricevere ancora il finanziamento del 2015, mentre il 2016 è stato accorpato al 2017. «Fondi già messi in bilancio, manca solo l'effettiva erogazione che avverrà entro l'anno» assicura Nino Daniele, che però mette in evidenza quanto ogni anno le spese di pulizia, superiori ai 100.000 euro, siano comunque garantite dal Comune. In ogni modo, per Daniele, «la nomina di Jorio va nella direzione di una maggiore sinergia tra enti diversi nell'ambito del progetto «via Duomo via dei musei». «L'idea è di una forma di integrazione sempre maggiore. Se si mettono insieme tutti i musei di via Duomo, e questo è l'intento dell'amministrazione, otteniamo un'area dotata di un patrimonio culturale tra i più prestigiosi del mondo».
 
Nella via della cattedrale napoletana sono sette i musei, una concentrazione che può offrire molti vantaggi per i visitatori, anche perché l'offerta spazia dall'arte contemporanea ai cimeli medioevali. Senza contare la riapertura, prima o poi, del complesso dei Girolamini. Già oggi via Duomo è tra le mete più frequentate dalle comitive, e con una organizzazione più condivisa il numero di persone interessate può solo aumentare. Non si può tralasciare però che, l'anno scorso, il Filangieri ha avuto circa duemila visitatori, anche per il problema del vicino cantiere della metro che pare eterno, e dal punto di vista dei numeri si può fare di più. Ne è consapevole lo stesso Jorio, che d'altra parte attira nel museo del Tesoro di san Gennaro, ogni anno, centinaia di migliaia di persone, grazie anche ad eventi speciali, visite guidate gratuite e aperture straordinarie.

«La mia intenzione è di proseguire sulla scia del lavoro del mio predecessore, con l'obiettivo di aprire maggiormente alla città, ai turisti e agli stessi napoletani un tesoro come questo. Se poi si presenta la possibilità di far entrare i privati, magari con nuovi finanziamenti, non ci vedo niente di male» dice Jorio. «Oggi la cultura si fa con più soldi e con maggiori visitatori. Avere nuovi fondi ma staccare un numero basso di biglietti non serve a nulla. Voglio prima però comprendere meglio il museo dal punto di vista amministrativo, economico e scientifico». Quali possono essere già le prime iniziative del neo direttore? «Mettere in sinergia le due strutture, il tesoro di san Gennaro e il Filangieri, pensare a un biglietto integrato non solo tra queste ma anche tra i vari musei della zona». Insomma, sinergia con tutti gli altri musei e in particolare con quello di san Gennaro.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA