Atleta muore per infarto a 34 anni:
stop ai funerali, scatta l'inchiesta

Atleta muore per infarto a 34 anni: stop ai funerali, scatta l'inchiesta
di ​Mario Amodio
Giovedì 11 Gennaio 2018, 06:26 - Ultimo agg. 11:05
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AMALFI - Un malore improvviso nelle scale di casa, la corsa al presidio di Castiglione, il lungo intervento di rianimazione a cui è stato sottoposto dai sanitari di turno. È questa la drammatica sequenza prima del tragico decesso di Fabio Borgese, il giovane amalfitano di appena 34 anni scomparso martedì mattina presso l’ospedale Costa d’Amalfi. Una morte prematura e forse anche per questo ritenuta sospetta dai carabinieri di Amalfi che hanno avviato subito un’indagine ottenendo dalla procura il sequestro della salma. Ma secondo quanto si apprende da Castiglione, il giovane sarebbe giunto con un infarto massivo. Devastante. Un verdetto a cui i tanti amici, però, stentano a credere. Perché Fabio era uno sportivo. Un atleta di canottaggio e di calcio a 5 la cui scomparsa, drammatica e improvvisa, ha seminato disperazione e rabbia. 

«Non si può morire a 30 anni» dicono gli amici più stretti del ragazzo che lascia la giovane moglie e una bimba di appena un anno e mezzo. E martedì, prima dell’intervento della magistratura, che in serata ha ordinato il sequestro della salma disponendo l’esame autoptico, presso la mortuaria del presidio Costa d’Amalfi c’è stata una processione di gente. Amici, conoscenti, compagni di squadra e di circolo si sono stretti attorno ai familiari, che nel frattempo avevano fissato anche i funerali (si sarebbero dovuti svolgere ieri pomeriggio nel Duomo di Amalfi) per testimoniare affetto e vicinanza. In serata, a seguito di dell’indagine avviata dai Carabinieri della Compagnia di Amalfi per chiarire le cause del prematuro e drammatico decesso di Fabio, la procura ha disposto che sul corpo del giovane di Amalfi sia eseguito un approfondito esame autoptico.

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