Migranti, un'altra strage al largo della Libia: si temono 100 morti

Migranti, un'altra strage al largo della Libia: si temono 100 morti
Mercoledì 10 Gennaio 2018, 01:21 - Ultimo agg. 11 Gennaio, 19:13
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Nuova strage di migranti annegati nel disperato tentativo di raggiungere l'Italia dalla Libia: dopo gli oltre 60 che si teme siano morti del naufragio dell'Epifania, solo tre giorni dopo ce n'è stato un altro a est di Tripoli con una stima attendibile del numero di vittime che arriva a 100.

La segnalazione è venuta dalla Guardia costiera libica che all'alba di martedì ha soccorso un gommone sfondatosi al largo di Homs, un centinaio di km a est della capitale. La motovedetta Sabrata ha trovato 17 naufraghi aggrappati alla camera d'aria di un'imbarcazione che poteva contenere fino a 120 persone: la stima ufficiale è dunque di «90-100» dispersi, che si teme siano annegati. Sopravvissuti però hanno parlato di 50 possibili vittime. Si tratta potenzialmente di uno dei più gravi naufragi degli ultimi mesi: negli archivi bisogna risalire alla terza decade di maggio - escludendo due disastri da circa cento dispersi a settembre e giugno - per trovare una stima peggiore (i 156 segnalati da superstiti giunti a Taranto). Mentre i Guardacosta libici stimavano il disastro, sono giunti sos per altri due gommoni alla deriva a ovest di Tripoli: il bilancio totale delle persone soccorse è stato di 279, tra cui 19 donne e 17 bambini. I migranti provengono da paesi africani come Gambia, Senegal, Sudan, Mali, Nigeria, ma anche asiatici (Bangladesh e Pakistan).

Nonostante i salvati, la rotta mediterranea centrale - quella che dalla Libia porta all'Italia - si conferma la più micidiale al mondo, come l'ha definita l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). L'agenzia ha sottolineato che solo in questi primi giorni dell'anno, iniziato «male», sono morte o andate disperse nelle sue acque quasi 200 persone. L'anno scorso le morti registrate dall'Oim nel Mediterraneo erano state 3.116, peraltro in forte calo rispetto alle 5.143 dell'anno prima: la stima dei decessi dal 2014 si avvicina comunque alla soglia dei 15mila e ai 34mila quella complessiva dal 2000, sempre secondo dati dell'agenzia collegata dalle Nazioni Unite. La nuova strage arriva dopo una drastica riduzione degli sbarchi di migranti in Italia grazie agli accordi con la Libia: -34% nel 2017 con un crollo del 70% negli ultimi cinque mesi dell'anno, come attestano dati del ministero dell'Interno. Solo nei primi giorni dell'anno vi sono stati però già 800 migranti salvati o intercettati al largo della Libia, ha notato il capo della missione libica dell'Oim, Othman Belbeisi.

Il quadro resta ad ogni modo quello di un paese destabilizzato dall'abbattimento del regime del colonnello Muammar Gheddafi nel 2011 e ancora condizionato da milizie che controllano il territorio a macchia di leopardo soprattutto attorno a Tripoli, favorendo così l'azione dei trafficanti.

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